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22 Novembre 2016 - 10:35
A Siviglia non ci saranno Dybala, Higuain e Pjaca, e neppure Barzagli e Benatia. Inoltre, Chiellini comincerà la serata in panchina. Una Juve d'emergenza in attacco e in difesa, per la partita che vale la qualificazione agli ottavi di Champions e il primo posto nel girone. Allegri non è però tipo fa fasciarsi la testa. "Sì, ci sono alcune assenze, - ammette il tecnico bianconero - ma ho a disposizione i giocatori giusti per fare una partita importante.
Per questo non direi tanto che serve un'impresa quanto piuttosto giocare bene, cercando di sfruttare le licenze che il Siviglia ogni tanto concede in difesa e di limitare il suo gioco in attacco".
La Juve insegue gli andalusi a due punti, la vittoria è quasi d'obbligo per conquistare la prima poltrona e arrivare in scioltezza all'ultimo impegno del girone, il 7 dicembre a Torino contro la Dinamo Zagabria. "Ma il nostro primo obiettivo è qualificarci, - precisa Allegri - a questo pensiamo. Finire primi o secondi ora non conta nulla. D'altronde due anni fa siamo arrivati a giocarci la finale dopo avere chiuso al secondo posto. Tutto dipende dal sorteggio: - aggiunge - se si arriva primi e dall'urna uscirà un'avversaria più abbordabile, si rivelerà un risultato conveniente essere stati davanti; ma la stessa cosa potrà succedere chiudendo secondi e pescando una prima classificata più 'facile'".
I calcoli e la suggestione dei possibili accoppiamenti, quindi, Allegri li lascia ad altri, o ad altri momenti: "Vincere domani - ribadisce - è importante soprattutto per non rimandare la qualificazione per gli ottavi all'ultima giornata. Il Siviglia sta esprimendo un buon calcio, in Champions è ancora imbattuto, speriamo di essere noi a segnargli il primo gol".
Compito affidato soprattutto a Mandzukic. "Higuain era in dubbio ieri - spiega l'allenatore della Juventus - e oggi non è stato in grado di allenarsi. Ha preso una botta nella stessa zona dove aveva subito un colpo con l'Argentina: giocando domani, rischiava uno stop di un mese". Le soluzioni per l'attacco che ha perso tanti pezzi sono due: "O Mandzukic da solo - dice Allegri - o 3 davanti, con Cuadrado da un lato e dall'altro uno tra Alex Sandro, Sturaro e il 'ragazzino'". Quest'ultimo, cioè Moise Kean, classe 2000, dopo il debutto in serie A negli ultimi minuti di Juve-Pescara, potrebbe esordire anche in Champions: sarebbe il quarto più giovane nella storia, il primo dei 'millennials'.
Per Dani Alves sarà invece una serata da ex: con il Siviglia ha giocato otto anni: "Tornare qua mi fa sempre piacere, ho tanti amici e sono stato contento di contribuire a fare le fortune di questa società. Ma domani dobbiamo vincere noi, il Siviglia è in forma, ma siamo abituati a giocare contro avversari al top". Il trentatreenne difensore brasiliano ha le idee chiare di quale tattica usare: "La mia filosofia dice che per vincere bisogna rischiare, e chi rischia di più vince di più. Voglio adattarmi al calcio italiano, ma la mia filosofia di gioco non cambierà mai".
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