La Juve non si ferma più. Quarta vittoria in campionato che dà altro impulso a una rimonta che sembra inesorabile. La vittima stavolta è il Palermo, combattivo solo per un quarto d'ora e in partita per un tempo. Poi crollano le speranze del Barbera e naufragano i rosanero sotto i colpi di Mandzukic, Sturaro e Zaza. Lo 0-3 finale è forse un punteggio troppo largo per i bianconeri che, dopo il vantaggio, hanno pensato a gestire la partita e le energie. I rosanero sono sembrati comunque troppo intimoriti dalla corazzata juventina forse anche per le scelte di Ballardini che ha puntato, di nuovo, sui nuovi acquisti, ripresentando gli stessi undici che avevano pareggiato a Roma contro la Lazio. A nulla è servito l'aggressivo approccio al match del Palermo che pressa i bianconeri in tutte le zone del campo. Gli ospiti sembrano sorpresi e sbagliano gli appoggi più elementari, dando così vita alle ripartenze rosanero. Proprio su un cambio di fronte, su errore di Cuadrado, Vazquez serve Hiljemark. Lo svedese tira da fuori, alzando la mira. Intorno al quarto d'ora, la Juve recupera metri e si propone con più insistenza. Poco incisivi gli attacchi degli uomini di Allegri che però recuperano stabilmente il predominio territoriale, soprattutto sulla fascia sinistra dove dialogano bene Evra e Pogba. Struna tiene con il fisico, Goldaniga è sempre reattivo, ma il Palermo rimane indietro. Ballardini striglia i suoi che quasi alla mezz'ora sfiorano il gol. Cross di Lazaar in area, Gilardino appoggia di testa a Vazquez. La sfera finisce ancora al campione del mondo che, da posizione defilata, non inquadra la porta. Pronta risposta della Juve con l'inzuccata di Bonucci che tutto solo, su calcio d'angolo, sfiora il palo. Poco dopo, sempre di testa, Dybala mette paura a Sorrentino. I siciliani si affidano al contropiede, ma è sempre più difficile mettere il naso oltre il centrocampo. In più, il Palermo soffre su tutti i calci piazzati. Al 45' il tiro di Sturaro, da un paio di metri, si infrange sul muro umano davanti la porta di Sorrentino. Si va così negli spogliatoi con un pareggio che premia l'impegno difensivo degli uomini di Sorrentino. Stesse squadre e stesso copione nella ripresa. Dopo una lunga pressione, arriva il vantaggio degli ospiti con il ritrovato Mandzukic. Il croato sfrutta al massimo un cross di Dybala, approfittando anche dell'incertezza di Sorrentino, e insacca di testa. Ancora la Juve pericolosa al 20' con Cuadrado che punta la difesa e scocca un destro sul primo palo che non sorprende Sorrentino. Ballardini inserisce prima Quaison e poi Trajkovski per dare impulso a un attacco che rimane, però, impalpabile. La Juve controlla senza sussulti e Allegri fa riposare Dybala, pensando forse di regalargli una passerella che però è piena di fischi. Il Barbera non ha infatti digerito le ultime uscite 'social' dell'argentino. I bianconeri chiudono il match nel finale con Sturaro e Zaza, regalando l'ennesima gioia ai tanti tifosi che hanno riempito il Barbera.
Allegri, decisivo nostro cambio di mentalità
Si gode il momento Massimiliano Allegri. La burrasca è passata, la rimonta prosegue senza intoppi. La vittoria di stasera per 3-0 a Palermo ha dato le necessarie conferme a un gruppo ritrovato. "La squadra è cresciuta fisicamente e tatticamente - ha spiegato il tecnico - Sono migliorati i tempi di gioco e stiamo facendo bene. Questo ci fa essere più ottimisti in chiave rimonta, ma già venerdì abbiamo una sfida difficilissima contro la Lazio che farà di tutto per fare punti. Abbiamo fatto un altro passo in avanti, ma la strada è ancora lunga per tornare alle posizioni che ci competono". Decisivo, secondo l'allenatore, il cambio di mentalità. "Abbiamo capito - ha aggiunto - che per vincere bisogna soffrire, non concedere nulla agli avversari. E' finito il tempo in cui si poteva entrare in campo pensando di avere successo facilmente. Abbiamo sofferto per un mese e mezzo e adesso finalmente interpretiamo bene le partite". Con il gol di Mandzukic, Allegri si è preso un'altra rivincita. Puntare sul croato si è rivelata, ancora una volta, una scelta vincente. "E' un giocatore generoso e spesso determinante - ha proseguito - Criticarlo non ha senso. Fa salire la squadra ed è un punto di riferimento. Anche oggi l'ha dimostrato. Anche Dybala gioca meglio da seconda punta, quindi penso che l'assetto sia quello giusto". Dall'altro lato, Davide Ballardini cerca di salvare quel poco di gioco che si è visto nel primo tempo. "Nella prima frazione - ha detto - abbiamo fatto una buona partita. Purtroppo, dopo il gol subito ci siamo slegati e non abbiamo nemmeno avuto occasioni da rete. Questo non deve succedere. Quello che dobbiamo fare è controllare gli avversari e attaccare, facendo bene entrambe le fasi". Inutile, secondo il tecnico rosanero, pensare già al mercato invernale. "C'è da lavorare, abbiamo uomini interessanti - ha concluso - Non so se arriverà qualcuno a gennaio, ma sono contento dei ragazzi che ho a disposizione".
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