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BUSANO. Mai più sede di prelievo del sangue

BUSANO. Mai più sede di prelievo del sangue

Donazione

Busano non sarà mai più sede di prelievo del sangue. Con grande dolore di quanti, 32 anni fa, avevano lavorato alacremente per la sua apertura, e di quanti, i tutto questo tempo, hanno contribuito al dono del sangue con puntualità e costanza. Colpa della decisione della Fidas Regionale di interrompere la raccolta sangue nei piccoli centri. Colpa, anche, del Patto di Stabilità che ha tarpato a metà strada il progetto dell'Amministrazione Comunale di realizzare una sede nuova nell'ex ambulatorio perchè quella utilizzata non risultava più a norma, tanto da costringere i donatori a recarsi nel vicino centro a Rivara.

Il Sindaco Giambattistino Chiono lo aveva annunciato in pompa magna durante la festa sociale del marzo 2012: sarebbe stata tra l'altro una delle poche strutture a norma con le nuove disposizioni Cee che prevedono un circuito più rigido, dalla registrazione del donatore all'accesso nella sala d'aspetto, poi del medico e alla sala prelievo per poi uscire. Nel dicembre 2012, però, il Patto di Stabilità entra in vigore anche per i comuni sotto i 5mila abitanti, bloccando la possibilità di utilizzare gli avanzi, e anche dal Consiglio Regionale Fidas arriva la bocciatura definitiva e un nuovo diktat: "il donatore deve capire che deve donare quando il sangue serve e non quando lui vuole donare" e questo non è più attuabile con l'attuale gestione, che prevede per ogni comune date fisse per la donazione, ma concentrando l'attività in poche sedi di prelievo sempre aperte e chiamando i donatori i nel momento del bisogno.

Come donatore e come amministratore – commenta il Sindaco Giambattistino Chiono - sono più che amareggiato. Anche perchè negli anni '80, quando abbiamo cominciato a creare il gruppo dei donatori del sangue di Busano, la Fidas Regionale aveva dato una mano per sensibilizzare maggiormente la popolazione. La decisione odierna butta alle ortiche il sacrificio di tante persone che hanno creduto in questa forma di volontariato. Ridurre le sedi sul territorio rischierà di provocare una dimuzione dei volotari con il risultato che probabilmente in futuro questa scelta dovrà essere riveduta“.

Di recente l’Associazione “amici dei donatori”, nata per sostenere il gruppo comunale Fidas attraverso attività di sesibilizzazione e feste sociali, ha anche comunicato, con una lettera inviata al Comune dal Presidente Carlo Vassallo, la decisione di donare la propria tendostruttura “punta di diamante” al Comune, in onore di tutti i donatori. Un capannone di 8 metri per 12. “Sarà destinato – anticipa Chiono – a tutte le associazioni che ne faranno richiesta“.

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