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BUROLO. Cominetto critico con la nuova figura degli “assistenti civici”

Ho sempre cercato di essere il più possibile in linea con il mio proposito di collaborare e mettere in soffitta lo scontro per il bene di tutti ,ma dopo l’ultima trovata dei 60.000 “assistenti civici”, non ci riesco!”. Franco Cominetto, sindaco di Burolo e presidente Anpci, è un fiume in piena.

La nuova figura dell’”assistente civico” così come pensata dal Governo nazionale, proprio non gli va giù.

E’ una figura nata per uno scopo di controllo del territorio, ma dopo le osservazioni dei Ministri dell’interno e della difesa,convertita in scopo umanitario e di solidarietà.

Praticamente vengono “arruolati” volontari per fare quello che si è fatto sempre, con la disponibilità dei cittadini e soprattutto della Protezione Civile. La spesa agli anziani, la consegna dei farmaci e le altre necessità di supporto le abbiamo svolte con lo spirito del volontariato, e le abbiamo fatte nel miglior modo possibile, senza pettorina con la scritta, e nel periodo più difficile dell’emergenza, quando era tutto chiuso, quando il contagio era al massimo della sua scalata, con rischi e pericoli.

Adesso vengono messe in campo 60.000 persone?”.

Poi la provocazione di Cominetto: “Sarebbe stato indubbiamente meglio trovare 5.000 volontari per andare a raccogliere frutta e verdura per salvare i raccolti e l’economia delle aziende.

Mi sento preso in giro, e mi sembra che vengano presi in giro tutti quelli che mi hanno aiutato e continuano ad aiutarmi, mettendosi a disposizione dei propri concittadini.

Ma ovviamente loro l’hanno fatto e continuano a farlo con il cuore, senza pettorina ministeriale e senza aderire a bandi”.

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