La voce è poca. La gioia immensa. Michele Barbieri, coach della L84 ancora non ci crede di aver realizzato il sogno sportivo di una vita. E lui in maglia neroverde c'è dal primo giorno. E' passato dal campo alla panchina e sabato scorso con il successo sull'Arzignano ha raccolto i frutti di 10 anni di passione. "Credo di non aver ancora realizzato totalmente quello che siamo riusciti a combinare. L'emozione e la gioia di questi momenti ci ripagano appieno dei tanti sacrifici fatti in questi anni per raggiungere questo obiettivo. Abbiamo capito di poter raggiungere la massima serie il primo giorno di allenamento di questa stagione. Il nostro presidente Lorenzo Bonaria ha radunato giocatori e staff chiedendo chi di noi volesse andare in A1. Tutti abbiamo alzato la mano e da quel momento abbiamo fatto un patto tra noi lavorando ogni giorno con quell'obiettivo ben fissato nella mente. Questa unione ci ha permesso di superare i momenti difficili e gli ostacoli che abbiamo incrociato nel nostro cammino. Fin dall'inizio eravamo convinti dei nostri mezzi e con il lavoro e la determinazione abbiamo dimostrato di potercela giocare con tutti".
L'allenatore neroverde guarda già al futuro. "Tra di noi c’è anche la consapevolezza che dobbiamo subito metterci al lavoro per arrivare pronti al prossimo campionato. La serie A1 è un altro livello e noi dobbiamo crescere sotto tanti aspetti, tecnici ma anche societari".
Quando si raggiunge un traguardo simile è ovvio che qualche sassolino da togliersi dalle scarpe c'è. "Il nostro è un successo che arriva da lontano. "Nel 2011 in un’intervista in uno studio televisivo il presentatore chiese al nostro "pres" quali obiettivi avesse la società e alla sua risposta "la serie A in 10 anni" ci fu una risatina generale da parte di tutti i presenti. Con il passare degli anni i tanti "maestri" del calcio a 5 piemontese ci hanno rinfacciato quella frase. Adesso che di anni ne sono passati 10 e in serie A1 ci siamo arrivati davvero ci terrei a ringraziarli tutti perché ci hanno dato uno stimolo in più. Peccato che tutti siano spariti dalla scena ormai da diverso tempo...".
Anche i ringraziamenti e le dediche sono d'obbligo. E Michele Barbieri non si tira certo indietro. "E' un successo che dedichiamo a tutti i tifosi che ci hanno sostenuto anche se in questa stagione sono stati costretti a farlo da lontano. Sarebbe stato fantastico vivere quest’emozione tutti insieme al palazzetto di Brandizzo, penso che sarebbe venuto giù. E poi lo dedico sicuramente alla mia famiglia che mi ha sostenuto in tutti questi anni: mia sorella e mio fratello, mio nipote Manuel che è il mio primo tifoso e che adoro da impazzire, mia nipote Rose che è appena arrivata, ma non si perde mai le nostre partite in tv. Non posso dimenticare la mia ragazza Lorenza, altrimenti non mi fa più entrare in casa...A parte le battute è una persona meravigliosa e sa quanto significhi per me questa passione. Mi ha sempre supportato e sopportato. Una dedica speciale va a due persone che non ci sono più da tempo, ma che spero siano orgogliosi di quello che ha fatto loro figlio: mi sarebbe piaciuto tanto avessero potuto assistere a tutto questo...".
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