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09 Novembre 2017 - 10:21
Mercatone Uno
“Mai avrei immaginato di scrivere un simile necrologio per un’azienda che a Brandizzo ha avuto una storia trentennale, inserita a pieno titolo tra le attività commerciali preminenti sul territorio”. L’ex assessore Angelo Bevere è un fiume in piena: “Dopo tre anni di amministrazione controllata, la parola fine sull’esistenza di tale attività che ha dato lavoro a una trentina di famiglie, l’ha messa il Comune di Brandizzo, approvando il cambio di destinazione d’uso dell’area dove sorge il capannone, ex Mercatone Uno, da commerciale a industriale”.
Il punto vendita di Brandizzo rientra quindi nell’elenco di quelli dismessi, cioè chiusi.
“Non ha più la licenza commerciale - precisa Bevere - e nemmeno la possibilità di rientrare nel novero degli esercizi che potranno essere messi sul mercato, disponibili all’acquisizione da parte di altre catene commerciali”.
Si profila dunque nero, il destino dei dipendenti rimasti e che attualmente percepiscono la cassa integrazione straordinaria, peraltro in scadenza nel prossimo mese di gennaio 2018. Per quel tempo potrebbero giungere a destinazione le lettere di licenziamento, aprendo loro la prospettiva angosciosa della disoccupazione, alleviata soltantodall’ìassegno di disoccupazione per i primi diciotto mesi, al massimo per due anni.
“Il dramma si sta consumando nella generale indifferenza della politica, del sindacato e delle istituzioni, con somma costernazione dei dipendenti vistosi completamente abbandonati - incalza Angelo Bevere -. La rabbia è tanta, verso la società Mercatone Uno, colpevole di una dissennata gestione. La rabbia è tanta verso quel sindacato il quale, accortosi che per Brandizzo non c’era più nulla da fare, ha scaricato i propri tesserati, arrivando al punto di farsi desiderare al telefono da quanti chiedevano di essere informati sugli eventi.
La rabbia è tanta verso il Comune di Brandizzo, silenziosamente colpevole di fronte alla crisi e ambiguo nella gestione delle assunzioni al Decathlon, dimenticando (o peggio), non considerando neppure i dipendenti Mercatone Uno lasciati a casa dopo aver dispensato lusinghe, facendo comparsate davanti ai cancelli.
Anche la politica locale non è scevra da responsabilità. Nessun gruppo consiliare ha dimostrato nel concreto una fattiva vicinanza ai lavoratori, hanno sempre seguito altri temi, ignorando colpevolmente la crisi che si acuiva sempre più. Sarà difficile per loro riconquistare la fiducia di quanti saranno lasciati a casa senza stipendio, dopo aver subito l’oblìo riservato a loro da chi avrebbe dovuto stargli a fianco e invece ha girato la testa altrove”.
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