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08 Febbraio 2017 - 10:37
L’applauso scrosciante che accompagna le squadre fuori dal parquet, a fine partita, è l’emblema del pomeriggio vissuto al Pala Don Albano di Brandizzo. È un applauso di incoraggiamento e ringraziamento per il carattere sfoderato ancora una volta dalla L84 e, al contempo, è un applauso di tributo per il Città di Sestu, che con ogni probabilità proprio sabato scorso ha messo definitivamente le mani sulla promozione in Serie A2. La compagine sarda espugna il campo dei verdeneri mostrando a tratti una supremazia netta sia a livello fisico sia qualitativo, a cui la L84 riesce, tuttavia, ad opporsi quel tanto che basta per evitare la figuraccia. Cosa che non era affatto scontata, alla vigilia, date le assenze pesanti di Pep Iovino e Rodrigo De Lima, costretti a soffrire a bordo campo causa squalifica.
Chi pensava che la gara fosse segnata in partenza si sbagliava, perché la L84 ha saputo tenere testa ad un quintetto programmato per uccidere il campionato, con 4 brasiliani nel roster e una sfilza di giocatori che hanno già calcato il palcoscenico della Serie A. Roba da far rabbrividire i giovani della L84 che, invece, hanno retto il confronto peccando giocoforza di inesperienza nei momenti decisivi del match. I vari Rosano, Bonzetti, Di Santo, Cerbone e Mariotti (quest’ultimo all’esordio in Prima squadra), hanno fornito il loro contributo alla squadra, tenuta in piedi dalle geometrie di El Adlani, dalla fisicità di Marchiori e dalla determinazione di Perino. Sarebbe servita la partita perfetta per strappare almeno un pareggio, invece sono stati troppi gli errori di squadra e individuali a condannare la L84. In primis quelli di uno Zamburlin una volta tanto fuori dal match, che ha incassato almeno due gol (i primi) evitabili. Un capolavoro di El Adlani dalla distanza e la zampata di Cerbone ribaltavano l’iniziale vantaggio di Ruggiu, il quale siglava il 2-2 che chiudeva la prima frazione. Un risultato che lasciava bene sperare ma che, in avvio di ripresa, cambiava forma. Wilson e Nurchi moltiplicavano il punteggio e a nulla serviva il guizzo vincente di Perino. Una punizione magistrale di Ruggiu segava le gambe ai volpianesi che incassavano anche il rigore di Nurchi per il 6-3 finale. Zamburlin respingeva un tiro libero prima di lasciare il posto a Di Ciommo, portiere di movimento negli ultimi, interminabili 8 minuti di gara. Seguiti dall’applauso scrosciante del pubblico presente sugli spalti.
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