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BOXE. L'impresa di Ballisai ha radici profonde

BOXE. L'impresa di Ballisai ha radici profonde

Massimiliano Ballisai e Manuel Lancia

Motivazioni, preparazione fisica e determinazione. In una sola parola: cuore. Massimiliano Ballisai, venerdì sera al PalaEventi di Roma, si è superato, andando a scrivere il proprio nome nella storia della boxe tricolore. Alcuni mesi fa, quando la notizia del suo assalto al Titolo Italiano dei?Pesi?Leggeri detenuto dall’imbattuto campione Manuel?Lancia diveniva ufficiale, il pugile settimese era stato profetico: “Lo metto ko”. E così è stato, al termine di un match gestito con grande maturità e acume tattico. Una grande prova sul ring romano, seguendo alla lettera le indicazioni provenienti dall’angolo, con il tecnico Dino Orso sempre pronto a dare la giusta chiave di lettura del match. Dietro ad una vittoria di prestigio, spesso e volentieri, c’è l’esperienza maturata in una sconfitta. Un’esperienza dolorosa, che rischia addirittura di porre fine alla carriera di un atleta e che fa piombare le motivazioni ai minimi termini, ma che con il tempo, se assimilata, può rappresentare una forza ulteriore. Contro Lancia, Ballisai fa proprio tesoro dell’esperienza dell’incontro del luglio 2013 contro Brunet Zamora, perso dopo esser stato ad un passo dal trionfo, e non lascia scampo al suo avversario. Con il jab il settimese sin dal primo round fa capire al campione nazionale come questa difesa del titolo sia tutta in salita, ma il romano è pugile indomito, che non vuole in alcun modo abbandonare la luccicante cintura tricolore. La contesa è equilibrata, tuttavia le lunghe leve di Ballisai rappresentano un vantaggio da sfruttare e il settimese non si lascia scappare l’occasione della vita. Con il passare dei round, Max prende il sopravvento sull’avversario, gettando le basi per lo storico successo finale. L’epilogo della contesa tricolore arriva sul finire dell’ottavo round, quando un generoso Lancia, in evidente difficoltà dopo due atterramenti sotto i colpi di Ballisai e un richiamo ufficiale per aver sputato ripetutamente il paradenti nel vano tentativo di guadagnare secondi preziosi per recuperare una situazione drammatica, viene fermato dall’arbitro Paolo Cardullo. Il capolavoro di tattica e determinazione del settimese viene così portato a compimento: Ballisai è il nuovo campione d’Italia. Una vittoria per ko tecnico che scongiura qualsiasi rischio alla lettura dei cartellini finale, in quanto nella boxe, in casa del campione, le brutte sorprese sono sempre dietro l’angolo. Il successo prima del limite, oltre ad essere la vera essenza della boxe, è un timbro indelebile, che rende ancor più memorabile una vittoria. Come successo nell’agosto 2011 a Toscolano Maderno, nel match valido per l’assegnazione del Titolo del?Mediterraneo IBF dei?Leggeri contro Luca Marasco, la festa del padrone di casa è rovinata. A gioire sono Ballisai e il suo team. Max a fine match ha gli occhi che brillano di una luce intensa, la vera felicità: “Dedico la vittoria a Rebecca e a Lory (rispettivamente la neonata figlia e la compagna Loredana Piazza, ndr) e ringrazio tutti quelli che sono venuti qui a Roma o mi hanno guardato combattere in tv”. Il settimese rende onore all’avversario: “Fino alla fine si è dimostrato un grande pugile, resistendo con grande generosità. Io ero preparato bene e molto motivato: questo ha fatto la differenza”. Infine, è l’insegnante Orso a indicare la via da percorrere: “Spetta al promoter Mario?Loreni decidere. Sarebbe bello difendere il titolo e poi riprovare a conquistare il Titolo dell’Unione Europea”. Ora, però, è giusto staccare la spina e festeggiare.
Massimiliano Ballisai e Manuel Lancia Massimiliano Ballisai e Manuel Lancia
 
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