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20 Settembre 2017 - 10:52
Alluvione
Centinaia e centina di millimetri di pioggia in poche ore.
Acque e fango dalla furia inaudita distruggono tutto quello che trovano sul loro cammino.
Fiumi e torrenti straripano, inondando le case e le strade.
Sono le alluvioni che hanno devastato i Comuni della Dora Baltea, nel corso degli anni.
La nostra inchiesta su frane e alluvioni parte da Borgofranco.
Qui, in questo borgo di 4 mila abitanti, capiscono benissimo cosa è accaduto nei giorni scorsi a Livorno, in Toscana.
Le immagini in tv, sui giornali e sui social non hanno potuto fare a meno che rievocare quei ricordi, fatti di panico e paura.
“Le date delle alluvioni- dice il sindaco Livio Tola -? E chi se le scorda”.
Di eventi gravi qui, ce ne sono stati ben quattro.
“Nel 1998, nel 2000, nel 2002. L’ultimo è accaduto poco tempo fa, nel 2013. Me li ricordo come se fosse ieri”.
E dopo la conta dei danni, la corsa ai ripari, per mettere in sicurezza il territorio da nuovi episodi.
“Alla fine degli anni ‘90, dopo l’alluvione che ha colpito la borgata Paratore abbiamo fatto dei lavori sulle briglie che servono per trattenere il materiale che viene portato giù. A breve puliremo quella che si trova a San Germano”.
A cui si aggiunge anche il completamento del bacino di laminazione di Montebuono.
Poi c’è la squadra di Protezione civile. Un gruppo ben affiatato che interviene ogni volta che ce n’è bisogno. Il problema è che per tutto quello che c’è da fare, le braccia sono poche.
Così come pochi sono i fondi messi a disposizione della Regione.
“Ogni volta che un sindaco viene eletto da queste parti - rivela Tola - si augura sempre che non accada nulla durante il suo mandato. Possiamo pure dire che recitiamo il rosario ogni volta che viene dichiarato lo stato di allerta”.
E allora, come prevenire le alluvioni?
Il primo cittadino, un’idea, ce l’ha.
“Stiamo pensando di sviluppare un’applicazione per i cellulari. In caso di allerta, l’allarme viene girato automaticamente sull’app in modo da raggiungere la popolazione”. Dentro, anche i consiglio per un comportamento corretto.
“Una volta c’erano i manifesti. Oggi c’è il cellulare. Si tratta dello strumento più veloce e a portata di mano che abbiamo sul momento”.
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