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BORGOFRANCO. Scherzi di Carnevale... "vi basterebbe una capanna"

Chi non conosce a sufficienza Borgofranco, non sa della rivalità storica tra i tre rioni. Ma la competizione è molto sentita. Ci si prende in giro, anche pesantemente talvolta, ci si arrabbia, si risponde pan per focaccia, ma si fa festa. Motore che tiene in piedi, e vivo, il Carnevale, uno dei pochi che ancora sopravvivono in Canavese portando nei saloni delle feste e nelle strade, durante le sfilate, tantissimi abitanti. Ogni anni tradizione e scherzi si alternano nel periodo tra l'inizio di gennaio e la data concomitante allo Storico Carnevale di Ivrea: la domenica si tiene la sfilata più "istituzionale" ed il martedì mattina arriva l'appuntamento più atteso, tra carri, coriandoli, maschere. Borgofranco capannina Ci sono state schermaglie, soprattutto, in questa edizione. All'alba del martedì l'Olmetto si è ritrovato una capannina in legno e paglia nella propria piazza. Costruita, probabilmente, intorno alle tre di notte. Una provocazione riferita al salone, troppo grande rispetto a quanti sarebbero i componenti, e quindi, secondo l'ignoto autore, all'Associazione basterebbe allestire una capanna ed invitare anche i profughi che di solito, del resto, si trovano sempre in Piazza Germanetti, davanti alla fontana della Madama, simbolo dell'Olmetto, dove ci si può allacciare al wi-fi gratuiti, dove li si trova armeggiare con i loro Android. La battuta ha sortito indignazione. Dita puntato contro il Borgo, seppure il Presidente di quest'ultimo Rione, Franco Guglielmetti, ci dica di non sapere nulla. Insomma, chi sia stato è un mistero, ma fa parte del gioco del Carnevale. I ragazzi dell'Olmetto non l'hanno digerita. Han preso pennarelli e così han risposto su un cartellone appiccicato poi al carro: "Non ci attaccate sul Carnevale ma infierite su un tema sociale. Anche stavolta avete dimostrato che l'unico neurone vi ha abbandonato!". biglietti Alle 9 del mattino, ad ogni modo, non c'era già più nulla, nemmeno un filo di paglia. In compenso hanno continuato a circolare bigliettini, attribuiti alle Cascine, di presa in giro sempre nei confronti dell'Olmetto. Uno di questi ritrae uno scheletro adagiato sulla panchina pubblica: "gli avevano detto – lo accompagna la scritta – che il Carnevale più bello era quello dell'Olmetto. Sta ancora aspettando che passi la Mugnaia".
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