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BORGOFRANCO. A Palazzo Marini la nuova sede dell’Associazione Parkinsoniani del Canavese onlus

BORGOFRANCO. A Palazzo Marini la nuova sede dell’Associazione Parkinsoniani del Canavese onlus

Due giovani violiniste, Martina e Matilde, ex allieve della scuola Suzuki – Centro Educazione all’Arte, hanno incantato il pubblico presente all’inaugurazione della nuova sede operativa di Borgofranco d’Ivrea dell’Associazione Parkinsoniani del Canavese onlus, nella mattinata di sabato 28 marzo, a Palazzo Marini. Hanno suonato brani classici e moderni, preziosi virtuosismi

sottolineati da calorosi applausi del pubblico in sala.

Il sindaco di Borgofranco d’Ivrea, Livio Tola, ha dato il benvenuto ai parkinsoniani augurando che la nuova sede si ponga come “punto d’incontro per i malati dell’eporediese, per poter sviluppare le attività utili a contrastare la malattia”.

Il presidente dell’associazione Silvano Chiartano ha poi esposto le attività in programma.

L’11 di aprile è partita terrà la seconda edizione del Parkinson Caffè del Canavese, corso di formazione per i malati di Parkinson, dei parkinsonismi e dei loro famigliari e caregivers che, con la loro vicinanza al malato, devono poter condizionarne in positivo la vita quotidiana, combattendo la depressione e l’auto-isolamento nel quale la maggior parte dei malati si viene a trovare.

Ai sette incontri previsti dal corso, parteciperanno medici specialisti (neurologi, fisiatri, psicologi, esperti di tecniche di rilassamento, ecc), professionisti ed istruttori di discipline motorie quali Qi qong e nordic walking. Sarà pure presente il professor Michele Lanotte, che dirige alle Molinette il più importante centro di neurochirurgia italiano ed è tra i massimi esperti di DBS, delicato intervento che prevede l’inserimento di due elettrodi in una piccolissima zona del cervello con il paziente sveglio e collaborativo.

Chiartano ha poi parlato della necessità di “una maggior coesione tra le varie associazioni piemontesi per contrastare la tendenza alla riduzione generalizzata delle cure a carico della sanità pubblica, compresa la difficoltà di reperire i medicinali nelle farmacie, nonché per sollecitare la creazione di un centro Parkinson , ora mancante in Piemonte. Occorre in tal senso una presa di coscienza da parte di malati e famigliari, in modo da aumentare il numero degli iscritti, in quanto determinante nei rapporti di forza con le autorità sanitarie regionali”.

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