Anziani che camminano con il rischio di inciampare da un momento all’altro. Genitori per cui uscire con passeggini e figli a seguito è diventata un’impresa. Disabili costretti a spostarsi percorrendo la carreggiata stradale, con le macchine che gli sfrecciano a fianco. Tra buche e dissesti questi sono i marciapiedi di Brandizzo. Per rendersene conto basta fare un giro nel cuore della città, la centrale via Torino. A due passi dal Municipio e subito accanto alla Chiesa di San Giacomo - precisamente all’altezza del civico 81 -, la disastrosa situazione delle aree destinate ai pedoni è sotto gli occhi di tutti. I marciapiedi sono troppo stretti ed in più presentano angoli e sporgenze che, sebbene non grandissimi, sono davvero critici. Tutti i cittadini, nelle migliori delle ipotesi, sono costretti a percorrerli in fila indiana. Nelle peggiori, specie quando si fa riferimento a portatori di handicap destinati su una sedia a rotelle, a mamme con passeggini o ad anziani con una mobilità ridotta, la situazione si complica. In questi casi - e non sono pochi - l’unica soluzione costringe i pedoni a recarsi sulla strada. I rischi, o si fa meglio a definirli pericoli, sono quelli di cadere rovinosamente a terra facendosi male o di essere investi dai tanti mezzi di trasporto - auto e non solo - che attraversano la via. Una via che, a causa della posizione a metà tra Settimo e Chivasso e vicina all’imbocco autostradale, di giorno è molto trafficata. Ad aggravare maggiormente la situazione è anche la totale mancanza di un impianto semaforico che, se non è in grado di eliminare il problema, quanto meno potrebbe ridurre il rischio di incidenti gravi. I cittadini sono stanchi e non ne possono davvero più di questa situazione. Sono anni che chiedono all’amministrazione comunale di trovare una soluzione. Sono anni che propongono inutilmente interventi. Totalmente inascoltati prima e giustificati col patto di stabilità che non permette di sborsare un euro per fare nuovi investimenti poi. Eppure, dicono i cittadini, la soluzione per rimuovere almeno le sporgenze a costi contenuti se non irrisori ci sarebbe. Basterebbe livellare il terreno verso il basso. Creare una discesa, per usare parole più semplici. Ma nonostante questo, chi governa, e soprattutto chi se ne dovrebbe occupare, da quel lato sembra non volerci sentire...
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