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CHIVASSO. Protesta dei cittadini per l’aumento dei rifiuti in discarica

CHIVASSO.  Protesta dei cittadini per l’aumento dei rifiuti in discarica
Che lo si dica alla Pinocchio - “pianti due monete e ti cresce l’albero dei soldi” - o che lo si dica alla maniera del sindaco Libero Ciuffreda - “aggiungi un milione di metri cubi di rifiuti ai 4 milioni già esistenti della discarica sita in Regione Pozzo, in località Pogliani” - poco cambia. Sempre di vil pecunia si tratta. Lo ha detto proprio lui durante l’ormai abituale incontro “Un po’ di thè col sindaco” di giovedì pomeriggio, in giro per le frazioni e i quartieri della città. Dai giardinetti di via Po allestiti a salotto, l’argomento discarica non sarebbe uscito fuori se non fosse stato per una cittadina che, suonata ormai l’ora della cena e con tutti pronti per andarsene, ha chiesto delucidazioni su quale sarebbe stato il futuro dei rifiuti e quali le conseguenze per la salute, e le tasche, dei chivassesi. Il primo cittadino, alla domanda, ha spiegato che il progetto, chiamato “WastEnd” prevede la creazione di un vero e proprio parco del riciclo in cui i rifiuti potranno diventare “materie prime seconde”, cioè materie riutilizzabili. L’obiettivo è fare del chivassese il centro pilota del riciclo. “Seguendo la linea europea, vogliamo rendere Chivasso il comune capofila, primo in Italia, per un percorso verso il ‘Rifiuto zero’. Vogliamo che la città impari a pensare ai rifiuti come a una risorsa secondo un ciclo chiuso e non più aperto. I materiali di scarto devono quindi essere raccolti in modo differenziato affinché possano essere valorizzati e diventare materie utili per nuove lavorazioni”. Si pensi, ad esempio alla possibilità di ottenere oggetti in plastica o filati dagli imballaggi, compost dai rifiuti organici o, ancora, alla possibilità di ricavare materiale per piste ciclabili e pannelli anti shock per i parchi giochi dal riutilizzo di pneumatici usati. “Questo si può fare solo se abbiamo a disposizione la discarica di Regione Pozzo”. Ma da sola, ovviamente, questa non basta. Infatti, a completare il progetto disegnato da Smc, in una zona industriale attigua alla discarica, si affiancheranno la  raffinazione della differenziata, un impianto di compostaggio, un impianto di trattamento meccanico biologico, il trattamento plastiche, un centro del riuso. Ma non è finita qui. Proprio la questione della discarica risulta un elemento assai critico della vicenda, in quanto Smc ha chiesto l’autorizzazione per l’ampliamento di un milione di metri cubi di rifiuti da aggiungere agli altri 4 milioni già presenti. Questo nonostante la discarica si trovi attualmente in fase di esaurimento e non sia stata ancora effettuata la bonifica prevista dalla legge... Il sindaco ha specificato poi che non verrà consumato altro territorio oltre quello già compromesso dalle attuali vasche. “I rifiuti verranno messi sopra gli altri e non accanto per cui non ci sarà bisogno di allargare la zona”. “WastEnd - si giustifica Ciuffreda in compagnia dei membri dell’intera maggioranza - sarà anche lo strumento che ci servirà per attirare diversi investimenti economici da parte dei privati”. Per ottenere maggiori interessi economici, per rendere la zona appetibile agli occhi degli investitori che, secondo il sindaco Ciuffreda, fanno la coda per aprire a Chivasso le loro aziende, indispensabile è l’aumento della mole di rifiuti lavorati in città. “Inoltre, il progetto si rende necessario per colmare il vuoto causato dalla cattiva gestione del Consorzio, in quanto si è dimenticato di accantonare un fondo post mortem per la gestione della discarica una volta chiusa…”, ha concluso il primo cittadino.
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