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CHIVASSO. Tasse troppo alte? Per Ciuffreda non sono una priorità

CHIVASSO. Tasse troppo alte? Per Ciuffreda non sono una priorità

Libero Ciuffreda, a destra il vice Massimo Corcione Corcione, a sinistra l'assessore Claudio Castello

Giovedì pomeriggio durante l’appuntamento “Un po’ di thè con il sindaco” i cittadini residenti in via De Gasperi e dintorni non sapevano se prenderla sul ridere oppure mettersi a piangere. Il motivo è la sparata - l'ennesima ormai - del sindaco Libero Ciuffreda. Per il primo cittadino di Palazzo Santa Chiara, infatti, la riduzione della pressione fiscale non è una priorità. L’ha detto lui stesso, chiaro e tondo, in risposta a chi gli ha fatto notare che con le scadenze di Tares, Tasi, Imu alle porte, arrivare alla fine dei prossimi mesi sarà per molti un’impresa. Dunque, quando ad esempio il 16 ottobre prima ed il 16 dicembre poi, i chivassesi dovranno scegliere se mangiare o pagare sull’unghia la Tasi con l’aliquota al 3,3 per cento - la massima imponibile - lo dovranno fare con l’anima in pace. S’ha da fare. E stop. Ciuffreda, come sua abitudine quando si tratta di faccende più vicine agli interessi dei cittadini che ai suoi, dimostra di non avere una gran sensibilità. Meglio pensare alla prossima riunione dell’Anci a Roma, come quella di oggi, lunedì 6 ottobre: barcamenandosi tra il kairos ed il kronos, il sindaco sarà a Montecitorio a discutere niente popo di meno che con il presidente della Camera Laura Boldrini e altri 499 colleghi sulle riforme necessarie per rilanciare il “Sistema Italia”. Mica “pizza e fichi”. L’imposizione fiscale che strozza i chivassesi è affar di altri. Ma allora, ci chiediamo: se non i modi per provare a ridurre le tasse, quali sono le priorità che il nostro sindaco ha per la città? Ciuffreda le ha spiegate l’altro pomeriggio una per una, snocciolandole con in mano un bicchiere di thè ed in compagnia degli assessori Massimo Corcione e Claudio Castello. Come primo punto, la sicurezza. “Stiamo pulendo le rogge ed i ponti per evitare gli allagamenti e le alluvioni che ogni anno minacciano la nostra zona. Oltre a questo, stiamo tenendo a posto le strade per evitare gli incidenti”. Bel proposito da portare avanti se non fosse che, nel corso dell'intervento, il primo cittadino, rivolto ai presenti, ha aggiunto: “Devo dire le cose come stanno. Non sappiamo se saremo in grado di intervenire in molte delle opere di manutenzione perché il comune di Chivasso, pur avendo a disposizione dei soldi, è vincolato ad investirli dal patto di stabilità. Siamo totalmente impotenti”. Quindi, se ci fosse la necessità di asfaltare un marciapiede, lo Stato lo impedirebbe. Secondo aspetto, le questioni Chind e Seta. “Stiamo cercando di salvare il salvabile. Quando due o tre anni fa la nostra giunta ha vinto le elezioni si è trovata di fronte ad un debito di 6 milioni di euro in Chind e Seta in fallimento. Con noi si salveranno”. Il risultato di un lavoro durato mesi, sempre a detta del sindaco, sono un polo industriale in liquidazione ed un'azienda per la raccolta rifiuti che “se non è fallita ora, non lo farà nel 2015 ma potrebbe farlo nel 2016” . Terza priorità, la realizzazione di piste ciclabili. “Non sembra ma dietro a questo progetto ci sono dei ragionamenti di movimento, di sostenibilità ambientale, di investire in diverse forme di trasporto che siano meno inquinanti dell’auto”. Ben venga. Ma come si fa a spostarsi con i mezzi pubblici in una città dove bisogna aspettare almeno un'ora prima che un autobus arrivi? Come si fa a camminare sui marciapiedi se sono conciati in condizioni pietose, se manca un'adeguata segnaletica stradale e se non  si sa nemmeno se saranno messi a posto perchè “il patto di stabilità non ce lo permette”? Altro punto toccato, dalle parole di Ciuffreda, durante tempo di un thè in via De Gasperi, è stato infine il tema del lavoro. “Se decideranno di aprire il Bennet, cosa ancora in forse date le difficoltà economiche che le aziende stanno attraversando, mi impegnerò personalmente a chiedere ai proprietari che una quota del personale assunto sia chivassese ed una parte dei comuni limitrofi...”.
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