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CHIVASSO. Quei 700 mila euro spariti nel nulla...

CHIVASSO. Quei 700 mila euro spariti nel nulla...

Bruno Matola, ex sindaco di Chivasso

Convento di San Bernardino? Albergo a 5 stelle di Mario Bonardo? Storie di un pazzo visionario e di oneri di urbanizzazione mai pagati per maggiori volumetrie e difformità rispetto al progetto. Possibile che si siano persi di vista quei 700 mila euro di debiti con il Comune decantati e strombazzati dal centrodestra addirittura in un ordine del giorno? Perchè mai l’ex senatore Andrea Fluttero e l’ex sindaco Bruno Matola ci avrebbero dovuto fare credere, in tempi non sospetti (si fa per dire), cioè a pochi mesi dalle elezioni del 2011, che Bonardo ci dovesse ancora dare tutti quei soldi? E’ vero o non era vero che se il Convento lo avesse acquistato l’Amministrazione comunale avrebbe dovuto scucire solo la differenza? Una montatura pubblicitaria? Un finale a sorpresa? Qualcuno sarà capace di ricostruire per davvero e senza arrampicarsi sui vetri tutte le azioni intraprese? Macchè! Al primo piano di Palazzo Santa Chiara, a dire il vero, ci han provato. Ci hanno mandato un comunicato (lo pubblichiamo nella pagina delle lettere) dopo aver passato una settimana da brivido, saltellando di palo in frasche, tra bocche cucite e sguardi allibiti. Immaginatevi la scena. E c’è chi fugge di qua e chi fugge di là, con il sindaco al mare a Ventotene, l’assessore Castello muto come un pesce perchè non ha più questa delega e gliel’ha presa Corcione e via con la solita sceneggiata firmata centrosinistra. “Perchè noi, cari voi, siamo per la legalità. Per le cose fatte bene. Per la trasparenza....”, le solite giustificazioni per tutte le stagioni... Ci sarà in questa cavolo di città qualcuno che sia in grado di spiegare il perchè quei 700 mila euro siano saltati fuori e poi spariti come il cucù dentro l’orologio? Si dimentica, infatti, il “Servizio Comunicazione” di Palazzo Santa Chiara un piccolo particolare. Esiste infatti un calcolo comunicato ufficialmente al commissario liquidatore (Vietti). “Io c’ero e me ne ricordo molto bene - inforca l’ex sindaco Bruno Matola - Avevamo fatto tutto quel che c’era da fare per inserirci nell’elenco dei creditori.... Come fanno a dire che non sanno...? Lo sapevano tutti.... Aggiungo che il Convento lo avremmo anche acquistato. Eravamo tutti convinti. Se non lo abbiamo fatto è per i vincoli del patto di stabilità. !” Probabilmente - diciamo noi - avran pensato bene di fare un favore non si capisce bene a chi e a che cosa. Si è in sostanza considerato (ma lo diciamo noi) che le addizioni e le sottrazioni, si sarebbero anche potute fare ad immobile ultimato (toh quarda!), consentendo così al nuovo acquirente di sanare tutte le incongruenze del vecchio proprietario con il progetto e azzerrare il debito. Ed è proprio questo che succederà. Ce lo dice chiaro e tondo il “Servizio Comunicazione” del Comune e ce lo ha detto chiaro e tondo pure Pierluigi Caramellino, amministratore dell’Immobiliare Sant’Andrea, che si è aggiudicata il fabbricato alla modica cifra di poco più di un milione e 200 mila euro. Abbatterà un bel pezzo di edificio non vincolato dalle Belle Arti e non è escluso che sul finale sia il Comune a dover dare dei soldi e non il contrario. Se non è una barzelletta questa, diteci voi che cos’è. “Vi garantisco - ci racconta uno che ne sa - che di questa cosa dei 700 mila euro, a Palazzo Santa Chiara non esiste alcuna documentazione, neanche un foglio di bloc Notes...”. Epperò...., questa si che è bella... Neanche un foglio di bloc notes su una “questione” che avrebbe dovuto far perdere il sonno, da qualche anno a questa parte, a tutto l’ufficio tecnico? Su tutta la vicenda comunque non è escluso che se ne riparli in consiglio comunale. Il Movimento 5 stelle e Forza Italia hanno infatti deciso di interrogare il sindaco. Attendiamo fiduciosi la risposta....
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