17100 metri quadri di platani, aceri, magnolie, querce e salici. E poi altalene, scivoli e giostre. Questo è il parco Pertini, uno tra le più grandi aree verdi della città situato al confine tra Torino e Borgaro. A renderlo il fiore all'occhiello del verde settimese, è l'associazione “Volontari Parco Pertini”. Nata agli inizi degli anni '90 in contemporanea al parco, l'associazione, oggi, è composta da sei volontari effettivi e da una decina di aggregati presieduti da Franco Bellapianta, che racconta: “La principale attività della nostra associazione è la manutenzione del parco. Questo significa mantenere, in ogni momento della giornata, un controllo costante sull'arredo urbano”. Giochi, piante, gazebo, panchine e bagni pubblici, quindi. “Il nostro lavoro inizia alle 8 e si svolge principalmente d'estate, quando il numero dei visitatori aumenta notevolmente e la necessità di controllare e mantenere pulito il luogo è maggiore”, spiega. Ma le attività dei volontari dell'associazione non si limitano alla sola vigilanza. Infatti, Bellapianta continua: “Nel parco Pertini vengono organizzate molte attività ludiche rivolte soprattutto ai bambini della scuola materna e delle elementari”. Oltre ai giochi, infatti, i bambini possono assistere ad innumerevoli spettacoli. Da quelli offerti dai giocolieri a quelli teatrali. Questo, però, non significa che i ragazzi più grandi o gli adulti non possano accedervi. “Ci sono anche i tornei di carte e le gare di bocce. In più su richiesta prepariamo rinfreschi, feste di compleanno e merende”, chiarisce Bellapianta. Tra le altre cose, a rendere il parco molto apprezzato tra i settimesi è la possibilità di partecipare ai corsi di primo soccorso tenuti dala Croce Rossa. “Oltre a mettere in scena dimostrazioni su come gestire le principali situazioni di emergenza, i volontari ravvivano i pomeriggi al parco attraverso attività di intrattenimento”. Esempi ne sono il trucco artistico eseguito sul volto dei bambini e ed il gonfiaggio dei palloncini. “Inoltre, non ci sono barriere architettoniche che impediscono gli spostamenti, per cui anche i disabili devono avere la possibilità di accedereall'area e divertirsi”.
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