Una cazzata dietro l’altra. Passateci il termine, ma non ci viene altro modo per qualificare le ultime trovate della Giunta Ciuffreda. Non fosse il luglio più freddo degli ultimi dieci anni, verrebbe da dire che al primo piano di Palazzo Santa Chiara il caldo ha cominciato a dare alla testa... Parliamo delle nuove tariffe dei parcheggi a pagamento che l’amministrazione comunale ha approvato, con il piacere di Gestopark - la società che gestisce il servizio delle strisce blu e di conseguenza la riscossione - a decorrere dal 1° luglio scorso. Rincari del 33 per cento a chi lascia l’auto a ridosso del centro e del 20 per cento ovunque. Una mazzata tra capo e collo dei cittadini, che già pagavano 0,60 centesimi di euro l’ora nelle cosiddette zone blue e da un paio di settimane ne devono pagare 0,80 e 0,70. Ce ne sarebbe già di che farle girare, ma Ciuffreda e compagnia ne hanno studiata un’altra che alcuni chivassesi hanno già avuto il “piacere” di sperimentare sulla propria pelle. Udite un po’. Chi ha sottoscritto un abbonamento, mensile, trimestrale, semestrale oppure annuale alle strisce blu non può più parcheggiare dove vuole. Leggiamo dal sito del Comune: “Per le seguenti aree a parcheggio non è possibile usufruire degli abbonamenti: Piazza B. A. Carletti - Piazza C.A. Dalla Chiesa + ingresso (P.zza Carletti N°1) - Via Defendente Ferrari - Via Po + Piazza della Repubblica - Via San Marco - Piazzale interno ex Cinecittà in P.zza del Popolo”. Praticamente, chi vuole arrivare fino in centro con la macchina perché più vicino al lavoro o più comodo per fare un po’ di shopping, nonostante abbia già l’abbonamento, deve pagare il parcheggio. A 0,80 euro l’ora. Peccato che tutti l’abbiano scoperto solo la scorsa settimana, quando gli abbonati che hanno parcheggiato nelle vie precedentemente indicate, si sono ritrovati sul cruscotto dell’auto una multa da 28,70 euro (è la misura ridotta del 30 per cento se viene pagata entro 15 giorni) emessa dagli agenti della Polizia Municipale. Facile immaginare lo stupore, l’incazzatura e la sensazione che si può provare nel ritrovarsi con la multa nella mano destra e l’abbonamento regolarmente pagato nella sinistra. Cornuti, e mazziati. Decine le telefonate di protesta giunte alla nostra redazione. “E’ una vergogna, scrivetelo pure. Ci prendono per il culo!”. Ma attenzione, chivassesi multati e mazziati: non c’è infatti da disperare più di tanto. Di cazzata in cazzata pare infatti che questa delle multe agli abbonati sia proprio la più grossa. Ce lo spiega Ferruccio Bogetti, in arte “Zorro”, storico commercialista della città, salito agli onori delle cronache negli anni passati per essere stato lo spauracchio delle amministrazioni comunali del chivassese per i suoi ricorsi a difesa dei cittadini ingiustamente vessati dagli uffici tributari e dalle polizie municipali. Per “Zorro”, le multe elevate a chi è in possesso di un abbonamento sarebbero tutte impugnabili. “Non ci può essere un’applicazione retroattiva di una legge - spiega, al telefono -. La delibera che ha individuato le nuove regole per i parcheggi nelle strisce blu ha efficacia per gli abbonamenti sottoscritti dal 1° luglio, ma non può avere efficacia per quelli precedenti”. In parole povere, è come sottoscrivere un contratto e poi ritrovarselo tra le mani, dopo un tot di tempo, modificato da uno dei due contraenti. Cosa che fa venir meno anche i principi dell’affidamento e della buona fede alla base dei rapporti contrattualistici. In conclusione, ci sarebbero tutti i presupposti per iniziare una “class action” nei confronti dell’amministrazione comunali. Chivassesi multati, armatevi e partite.
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