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Benessere
23 Dicembre 2025 - 17:57
La scorsa domenica mi sono dedicata ai regali di Natale e, tra i vari giri, mi sono imbattuta in una persona speciale, che mi ha dato modo di riflettere. Apparentemente quest’uomo non aveva nulla di particolare, si tratta di un produttore di vini della mia zona, ma sono rimasta colpita dalla sua accoglienza. Mi spiego meglio perché non è immediatamente comprensibile. Questo signore si è dedicato completamente a noi, ci ha offerto un bicchiere di vino e si è messo a chiacchierare come se non avesse null’altro da fare se non godersi una buona conversazione… insomma, non aveva fretta! Non aveva premura di mandarci via per preparare ulteriori pacchetti o per recarsi a pranzo; si prendeva il suo tempo. Questo atteggiamento mi ha dato molto materiale su cui riflettere perché, normalmente, mi sento costantemente“indaffarata”, tanto da non fare due parole con la barista, perché magari devo “correre” a fare la spesa, o non ascoltare qualche mio alunno che mi ferma nei corridoi per chiedermi qualcosa ecc…

Ma cosa ci stiamo perdendo? Dove stiamo andando con questo continuo "tran tran” quotidiano? Io penso che ci sentiamo tutti “impoveriti” di tempo, al punto da non essere più capaci di godersi quello che stiamo facendo. Credo che rallentare dovrebbe diventare un “mantra” per la nostra società fatta di infinite check list.
Non è un caso che in Inghilterra questo stato d’animo sia stato etichettato come “time-poor” per indicare coloro che per via dello stile di vita si sentono perennemente privati dello spazio necessario per prendersi cura di sé. Tutto ciò, chiaramente, si traduce in tutta una serie di conseguenze negative quali lo stress cronico, un peggior stato di salute, l’irritabilità e scarse relazioni sociali. Perché percepire di avere poco tempo ci rende, diciamo, “eccessivamente” gelosi dei nostri spazi e ci sentiamo continuamente minacciati dagli altri che “potrebbero chiederci qualcosa” o interrompere le nostre attività.
Ma siamo davvero così poveri di tempo o più soggetti a “sprecarlo”? Per capirlo bisognerebbe provare questo esercizio, una sorta di diario in cui si registrano i tempi e le attività svolte nell’arco di un’intera giornata. Quest’attività ci permette di avere maggiore consapevolezza su come trascorriamo le giornate, verificando per esempio che, nella maggior parte dei casi, “buttiamo” del tempo scrollando i social o con attività che non ci gratificano ma, anzi, ci tolgono energia (come passare un’ora a lamentarsi delle buche nelle strade ecc…).
L’altro aspetto che mi ha affascinato di questa persona che abbiamo incontrato é stato l’ascolto attivo; era completamente presente nella conversazione, prestava attenzione, e non aveva fretta di “dire la sua”.
Capita molto spesso, infatti, che invece di parlare con gli altri, si parli con noi stessi e non si ascolti per nulla.
Allora, se posso ancora ricevere dei regali da Babbo Natale chiedo questi due “superpoteri”: lentezza e saper ascoltare.
Penso che null’altro potrebbe conferire significato alla vita e renderla davvero degna di essere vissuta, godendosi il percorso e dando valore alle persone che "camminano" con noi.

Come sempre vi auguro un’ottima settimana e di trascorrere le feste in serenità e amore. A presto!
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