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Benessere

Per andare avanti bisogna fare un passo indietro…

Alcune riflessioni per progredire nel futuro

Per andare avanti bisogna fare un passo indietro…

Non sono mai stata una patita dello shopping e, in generale, non ho mai provato un particolare attaccamento alle “cose” ma capisco che per molti questa sia una necessità, fomentata dalle esigenze del mercato, per questo voglio che sia chiaro che non intendo dare alcun tipo di giudizio per chi ha esigenze diverse dalle mie.

Le aziende attuali ci propongono oggetti in grado di soddisfare ogni tipo di bisogno; il loro obiettivo è vendere e in grandi quantità, per questo fanno uso di pubblicità più o meno subdole. Ma questo è il loro lavoro: fare profitto.

Quello che contesto a queste grandi imprese è di realizzare prodotti sempre meno durevoli, praticamente usa e getta, qualcosa che, a mio parere non possiamo più permetterci a livello di sostenibilità ambientale. Certamente, buttare e ricomprare è, per le multinazionali, molto più conveniente che riparare… siamo però noi consumatori ad avere il potere della scelta.

Conoscere la realtà consumistica in cui vi viviamo è un primo passo verso la consapevolezza… prima di comprare qualcosa ci siamo mai fermati per chiederci se ci serve realmente? Non vorrei passare per “tirchia” ma credo che la “parsimonia” ci permetta di vivere davvero nel benessere, circondati solamente da ciò che ci gratifica.

Abbiamo le case sature di vestiti, utensili ecc… secondo voi, tutto ciò ci dà energia o la toglie? Avere poche cose nella vita, nel contesto del minimalismo, significa concentrarsi sull'essenziale e ridurre il superfluo. Questo non implica necessariamente vivere in modo austero, ma piuttosto fare scelte consapevoli per liberarsi di ciò che non apporta valore o benessere, focalizzandosi su ciò che conta veramente. Per me significa circondarsi di cose che ci servono e che ci piacciono, oggetti durevoli e di buona qualità. Con questo non vi sto invitando a svuotare le vostre case buttando tutto ma a ripensare a cosa vi fa stare bene. Io, per esempio, le cose che non uso più (in buone condizioni, chiaramente) le vendo su vinted o le regalo e, quando mi serve qualcosa, cerco prima nei mercatini o sulle varie app (vinted, subito eBay ecc). Molto spesso, infatti, le cose “vecchie” hanno una qualità e una durevolezza nettamente superiori a quelle nuove.

Altra cosa che ho sempre fatto per evitare di accumulare oggetti in casa è stato quello di prendere i libri in biblioteca. Al di là del fatto che io adoro questi luoghi, soprattutto quando abitavo in città, non potevo permettermi di occupare una stanza con tutti i libri che avrei letto. Poi, lo dico con tutta onestà, non ho mai riletto un libro!

Ridurre, per me, significa anche fare la spesa al mercato o dai piccoli produttori (con la mia borsa di tela) ed evitare di acquistare alimenti con troppo packaging (tipo le mele confezionate nel cartone e poi incelofanate!). Vi sembrerà assurdo, ed è lecito pensare che il vostro gesto da solo non serva a nulla ma chi lo sa?! se in tanti facessero questo tipo di scelta magari le aziende comincerebbero a cambiare, a vendere prodotti sfusi, privi di confezioni. A Torino, per esempio, già da qualche anno, ci sono delle botteghe che vendono prodotti senza imballaggio come il “Negozio Leggero”.

Infine, vivere una vita “senza sprechi” per me vuol dire anche evitare di adoperare la macchina, quando posso, e farmi una camminata. Tutto ciò fa bene sia al corpo che alla mente!

Recuperare qualche abitudine del passato, dei nostri nonni, a mio parere, è molto più cool che non perseguire le finalità di una società dei consumi, che vuole solo farci comprare. I miei nonni i vestiti li rattoppavano e duravano una vita, le uova le incartavano nel giornale vecchio e la spesa la facevano con la cesta di vimini. Magari sembrerà un pò troppo bucolico… ma non aveva tutto più senso?! Davvero qualche vestito in più o qualche “incartamento” ci può far stare meglio di come siamo?! Non credo... ed è proprio per questo che il mio consiglio è: “alleggeriamoci” dal superfluo, diamo valore a ciò che realmente conta e lasciamo andare l’attaccamento alle “cose”.

Con questo spero di non avervi trasmesso un’idea di austerità ma, il mio invito, è di non farvi ingannare da ciò che luccica!

Nessun oggetto potrà darvi la felicità, quella è dentro di voi e non si compra, si costruisce con le relazioni, con la bellezza e con la ricerca di significato.

Buona settimana e a presto!

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