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24 Aprile 2014 - 10:03
La polemica scaturisce da un fastidioso déjà vu: le Unioni ricordano così tanto le ex Comunità Montane, carrozzoni che non hanno mai funzionato, stritolate da gochi politici, maggioranze sul filo del rasoio ed un'utilità discutibile a fronte ad aggiuntivi costi di gestione perchè significa, in ogni caso, creare una sovrastruttura con necessità logistiche e di personale.
E' così, che piaccia o no al Sindaco di Settimo Vittone Sabrina Noro, paladina dell'Unione. A farglielo notare, durante la seduta consiliare di lunedì 14 aprile, è stato il consigliere di minoranza (e sua avversario alle prossime amministrative) Domenico Gabriele. "Intanto non si può discutere di una cosa così importante in un giorno, arrivare in Consiglio il 14 per approvare una cosa entro il 15 non mi sembra corretto" ha sottolineato in premessa Gabriele, sventolando poi il documento per domandare: "ma i consiglieri sanno cosa c'è scritto qui?".
Alla base della voto contrario espresso dalla minoranza ci sono i criteri, macchinosi, con cui viene stabilita la rappresentanza. Sono assegnati due consiglieri di maggioranza ai tre Comuni più grandi (quindi Settimo Vittone, Quincinetto e Carema) ed uno solo ai più piccoli (Andrate e Nomaglio). L'assemblea, così formata, sceglie tre rappresentati fra tutte le minoranze dei Comuni, vota la Giunta ed il Presidente. I voti avranno minore o maggior peso secondo l'ulteriore criterio della popolazione.
"Abbiamo 1500 abitanti, il 37 per cento della popolazione dell'Unione – ha incalzato Domenico -. Non abbiamo una rappresentanza pro quota al cento per cento. Tu, Sabrina non hai vissuto i giochi politici della Comunità Montana. Perchè Settimo non ha mai avuto un Presidente? Questa, per me, è carta straccia fin d'ora. Da quest'Unione Settimo ci sta già perdendo, in ore e personale".
Poi Domenico ha chiesto al Segretario di mettere a verbale i commenti sprezzanti del Sindaco: "scriva pure, come dice Noro, che Domenico non capisce niente, così vedremo fra due anni che cosa non capiva...". Più crudo ancora il collega Mauro Peretto: "l'Unione è la più grande cazzata che si possa fare, lì dentro ci andranno tutti i trombati".
Alla Noro, nonostante le sia corso in aiuto l'Assessore Luca Bringhen per rileggere di qua e di là stralci della normativa, è salito un incontenibile prurito: "non siamo nel tempo per fare i rivoluzionari – ha chiuso il discorso -, con questa delibera salviamo capre e cavoli".
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