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23 Aprile 2014 - 12:24
Pierre Blasotta in consiglio comunale
Aderire alla Carta di Pisa, nuda e cruda, come l'estensore dottor Vannucci l'ha fatta, era troppo semplice. La Giunta Comunale deve metterci del suo e si inventa la Carta di Pisa 2.0. La variante tutta eporediese al codice etico (elaborato dall'associazione Avviso Pubblico per promuovere la cultura della legalità e della trasparenza negli anti locali elencando una serie di impegni, aggiuntivi o integrativi a quelli di legge, che i singoli amministratori pubblici o organi istituzionali si assumono nell'espletamento della loro funzione pubblica), è piombata sul tavolo del Consiglio Comunale nella seduta del 19 marzo scorso ed è stata rinviata su sollecitazione delle minoranza Viviamo Ivrea e Movimento 5 Stelle per "poterla approfondire".
Non foss'altro che l'art.22 del testo originario parla chiaro: "la procedura di modifica o integrazione delle disposizioni del presente Codice, avviata su istanza degli amministratori o dei cittadini, deve essere aperta al dibattito e alla partecipazione pubblica". Si aggiunge che la delibera di Giunta, adottata il 13 marzo, è stata pubblicata in sordina soltanto il giorno stesso in cui s'è tenuto il Consiglio, non è passata in Commissione e nemmeno sotto il naso dei capigruppo.
"Non è che si possa morificare il testo a proprio piacimento - ha attaccato Francesco Comotto di "Viviamo Ivrea" -. Non vedo motivi ostativi all'approvazione dle documento originale. Poi chiunque può aderire singolarmente". E su questo cavillo s'è attaccato il capogruppo di maggioranza, l'avvocato Fabrizio Dulla: "ritengo gli emendamenti accoglibili dal punto di vista istituzionale e professionale, poi, personalmente, sono per sottoscrivere l'originale".
Fatto è che il documento si trascina dal novembre 2013, nonostante i solleciti delle minoranze e dell'Associazione Libera, l'impegno preso già in campagna elettorale e l'incontro a febbraio con lo stesso Vannucci. "Il 25 novembre – ha ricordato per l'appunto Comotto - c'era stata la richiesta da parte della maggioranza di rinviare, senza spiegare il perch. All'incontro con Vannucci tutti hanno condiviso la linea. Ora come si può continuare a tenere un comportamento di questo tipo? Continuiamo a procrastinare ma l'opinione pubblica deve sapere perchè. Prima di decidere una modifica riteniamo di doverla approfondire".
La ritrosia è spiegata dai vincoli stringenti contenuti nel codice etico. Per esempio la Carta di Pisa sandrebbe sottoscritta anche da tutti i nominati nelle partecipate, tanto per citarne uno. Sul punto ci è atterrato dritto dritto Pierre Blasotta dei 5 Stelle: "la carta di Pisa – ha fatto presente il penastellato – è già stata violata e spero che non succeda più".
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