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Benessere
04 Febbraio 2025 - 16:19
Ansia, paura, stress… “fai un bel respiro”!
Quante volte ci siamo sentiti ripetere questa frase, ma ne abbiamo davvero colto il significato?
Respirare è un’attività automatica, che ripetiamo circa 20.000 volte nell’arco della giornata, prestandoci davvero poca attenzione.
Ma se ti dicessi che con il respiro puoi migliorare il tuo livello di energia e puoi imparare a “domare” la mente?
Vediamo come…
Intanto, la respirazione si compone di due atti: l’inspirazione, attraverso cui l’ossigeno raggiunge i polmoni, e l’espirazione attraverso cui espelliamo anidride carbonica dal nostro corpo. Quando inspiriamo portiamo energia in tutte le cellule del nostro corpo e quando espiriamo, sostanzialmente, rimuoviamo delle tossine.
Una respirazione superficiale mette il nostro sistema nervoso in uno stato di allarme, percepiamo una “reazione di attacco o fuga” costante, ci sentiamo in tensione e sotto stress. Se, invece, inspiriamo con consapevolezza, il respiro esercita un effetto calmante sul sistema nervoso vegetativo, con un’influenza positiva sul nostro stato emotivo, così come evidenziato dalle nuove forme di terapia cognitivo comportamentale.
Nello yoga il “raffinamento” (padronanza) della respirazione è detto Prāṇāyāma ed ha come scopo quello di rafforzare la mente, creando una sensazione di spazio interiore e producendo una riserva di energia nel nostro corpo. Questa pratica comprende tre tecniche di controllo del respiro: inspirazione, espirazione ed apnea.
Il Pranayama va iniziato gradualmente e per pochi minuti al giorno, possibilmente con l’aiuto di un professionista, perché potrebbe risultare anche fastidioso.
Senza addentrarmi nelle pratiche più “evolute” vorrei fornirvi alcune indicazioni per cominciare ad attuare una respirazione consapevole, utile nella quotidianità ed alla base di tutte le tecniche di meditazione.
Intanto, fondamentale, occorre inspirare dal naso. Anche solo questo semplice gesto ha dei benefici indiscussi perché le narici sono un filtro per i batteri e per tutto ciò che proviene dal mondo esterno. Inoltre, pare che in questo modo si attivino diverse parti del cervello. Dal bulbo olfattivo stimoliamo l’ippocampo (coinvolto nell’apprendimento) e l’amigdala (coinvolta nelle emozioni) ed la corteccia cingolata (la porta tra coscienza e incoscienza). Tutte queste parti, se si respira solo con la bocca, non vengono affatto coinvolte dall’atto respiratorio.
La respirazione corretta è quella addominale (respirazione diaframmatica): significa che non si respira solo con la parte superiore del petto, ma profondamente, con l’addome. Questo processo rafforza il diaframma e massaggia gli organi interni. Nella respirazione addominale, il diaframma si tende e l’addome si gonfia verso l’alto durante l’inspirazione. Durante l’espirazione, il diaframma si rilassa e l’addome ritorna piatto.
Se volete concedervi qualche minuto di respirazione consapevole vi consiglio di trovarvi un ambiente tranquillo e ben arieggiato, di sedervi comodamente con la schiena eretta e le gambe comode. Prendetevi il tempo per espirare completamente e, se volete, mettere in pratica la respirazione quadrata, o respiro in quattro tempi, che vi riporto:
-inspirate lentamente attraverso il naso, dall’addome al petto, contando fino a quattro;
-trattenete il respiro (apnea) mentre contate lentamente fino a quattro;
-espirate completamente, svuotando l’addome, contando fino a quattro;
-ritornate in apnea, sempre contando fino a quattro. Ripetete secondo le vostre necessità.
Noterete, come la vostra mente si placa durante l’osservazione del respiro e in particolare modo nelle fasi di apnea.
Se percepite i benefici di questo semplice esercizio vi consiglio di farlo rientrare nella vostra personale routine e di approfondire l’argomento.
Le tecniche di respirazione sono tantissime ma hanno un’unica costante: fanno solo bene!
Spero di avervi dato una “boccata d’aria fresca”, buona settimana e a presto!
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