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Zuccheri? No, grazie

Consigli per migliorare il benessere integrale

Zuccheri? No, grazie

Chi non ama lo zucchero? È difficilissimo conoscere persone che non siano attratte dai dolci, ma scopriamo il perchè…

Il sapore dolce è il primo con cui veniamo in contatto dopo la nascita, attraverso il latte del seno materno o del biberon. Associamo quindi il sapore zuccherino del latte, a una sensazione di benessere, di appagamento, di pienezza e di vitalità. Accade perciò che, anche da adulti, quando vogliamo concederci un momento di piacere o, soprattutto, quando ci troviamo in uno stato d’animo negativo, ricerchiamo quelle sensazioni di benessere collegate al sapore dolce.

Un’altra ragione è che il sapore dolce si contrappone a quello amaro e i nostri antenati primitivi, per sopravvivenza, si lasciavano guidare dal gusto per comprendere se un alimento era commestibile o no; l’amaro non era una sicurezza mentre il dolce era quasi sempre una garanzia.

Tornando alle nostre abitudini, concedersi un dolcetto ogni tanto, specialmente se fatto in casa, non è una tragedia.

Il problema lo si ha quando lo zucchero diventa una costante nella nostra dieta: bevande zuccherate, biscottino dopo i pasti, caramelle, prodotti confezionati… Purtroppo moltissime persone credono innocui questi “sfizi” che, spesso, vanno a sbilanciare l’intera dieta. 

Il dato reale è che nel corso degli ultimi due secoli il consumo di zucchero è costantemente aumentato, causando un’epidemia di diabete, obesità e malattie cardio circolatorie. 

Si, perché lo zucchero fa male!

Nonostante siano state tutelate per lungo tempo le multinazionali creatrici di prodotti iper-zuccherati (soprattutto soft drink) ormai sono numerosissimi gli studi scientifici che confermano i “danni” da zuccheri. Chiaramente si parla di zuccheri aggiunti o artificiali, non di quelli naturalmente presenti nella frutta o nei carboidrati complessi (cereali).

Infatti, per chiarezza, i carboidrati o glucidi si distinguono in monosaccaridi (glucosio, galattosio e fruttosio), disaccaridi (lattosio formato da glucosio e galattosio e saccarosio formato da glucosio e fruttosio) e polisaccaridi (amido, glicogeno e cellulosa).

La maggior parte degli alimenti contiene naturalmente dei carboidrati, per esempio la frutta (fruttosio); questo non crea particolari problemi al nostro organismo perché è ben bilanciato dagli altri nutrienti e dalla fibra. Quindi il rilascio dello zucchero nel sangue, da parte del fegato, avverrà gradualmente, senza che si creino i picchi glicemici. Possiamo facilmente provare un picco glicemico quando mangiamo un dolce molto zuccherato e magari povero di grassi e sentirci subito energetici ma poco dopo fiacchi e desiderosi di mangiare qualcos’altro.

Sui danni dovuti al consumo eccessivo di zucchero si potrebbe riempire un libro e non sarei io la persona più competente per farlo ma, senza affrontare particolari patologie, è utile sapere che il fenomeno dell’insulino-resistenza è responsabile dell’affaticamento generale del nostro organismo. Questo si verifica quando le cellule dell’organismo diminuiscono la propria sensibilità all’azione dell’insulina, un ormone che consente il passaggio del glucosio nel sangue, impedendone la sua concentrazione. Tutte le volte che mangiamo, soprattutto zuccheri, il pancreas secerne l’insulina e, quindi, se la nostra alimentazione è scorretta (costituita da piccoli snack zuccherosi, ripetuti nell’arco della giornata) si creerà nel nostro organismo una sorta di assuefazione all’insulina. Questa condizione è da considerarsi come l’anticamera del diabete, quindi particolarmente dannosa.

Infine, è stato verificato che l’ingestione di due lattine di soft drink, in sole due ore di tempo, raddoppia la quantità di radicali liberi, molecole o atomi instabili che cercano di tornare all'equilibrio rubando all'atomo vicino l'elettrone necessario per pareggiare la propria carica elettromagnetica. Conoscendo il danno che un eccesso di radicali liberi comporta per l’organismo, ed in particolare il ruolo negativo che giocano nel corso dei processi infiammatori, nei tumori, nell’invecchiamento dei tessuti e nei confronti delle difese immunitarie, c’è evidentemente da preoccuparsi di questo fatto.

Quindi, zucchero? No, grazie (e adesso sappiamo perché)!

Buona settimana e a presto!

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