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TORRAZZA. Discarica, la Provincia decide entro maggio

TORRAZZA. Discarica, la Provincia decide entro maggio

discarica (foto a puro scopo descrittivo)

Se tutto andrà come vuole la Provincia, in maggio l’ente autorizzerà il conferimento di altri 94.000 metri cubi di rifiuti nella cella 8 della discarica “La Torrazza” in località Fornace Nigra, via Traversa Mazzini 8. E’ quanto si ricava dall’esito della conferenza dei servizi che si è svolta a Torino giovedì scorso. Oltre ai dirigenti della Provincia vi hanno partecipato i rappresentanti della società “La Torrazza” e quelli dei Comuni di Torrazza, Rondissone e Verolengo. Erano infatti presenti i sindaci Simonetta Gronchi e Franco Lomater, e il vicesindaco verolenghese Mauro Frola. Assistiti dai loro consulenti: Lorenzo Bellini per Torrazza e Luigi Corna per Rondissone e Verolengo. Come uditori, senza diritto di parola, c’erano Massimo Rozzino, consigliere di minoranza torrazzese, e Davide Bugli in rappresentanza degli ambientalisti: che sono anche due dei candidati a sindaco del paese. Dopo la precedente conferenza dell’ottobre 2013, la Provincia aveva chiesto alla società “La Torrazza” di completare il progetto di ampliamento con numerose integrazioni, concedendole 90 giorni di tempo. Ricevute le integrazioni, all’inizio di marzo la Provincia ha convocato i Comuni alla nuova conferenza dei servizi appunto per giovedì scorso 27 marzo. I Comuni hanno perciò avuto appena 15-20 giorni per esaminare i corposi documenti tecnici, contro i 90 concessi alla società per redigerli. Verolengo e Rondissone hanno pertanto chiesto alla Provincia di accordare loro più tempo per studiarli ed eventualmente controbattere. I due Comuni hanno inoltre osservato che il progetto rimane lacunoso riguardo ad un aspetto rilevante: la capacità del fondo della discarica di reggere il peso dei rifiuti, vecchi e nuovi, e di non lasciare filtrare il percolato. La Provincia ha accolto questa critica e ha imposto a “La Torrazza” di colmare la lacuna presentando nuovi documenti entro il 10 aprile. I Comuni avranno 20 giorni di tempo per controdedurre. Tutto quanto sarà discusso all’inizio di maggio in una nuova conferenza dei servizi, che la Provincia auspica sia quella conclusiva. E’ stata nuovamente affrontata la questione delle acque. Nelle proprie integrazioni “La Torrazza” afferma di avere trovato un accordo con i consorzi irrigui, quello di Chivasso e quello della roggia Natta, e di avere ottenuto l’assenso di SMAT. Ma i Comuni hanno chiesto di poter vedere i testi scritti di tali accordi: “Se esistono, tirateli fuori!”. I rappresentanti di Verolengo e di Torrazza hanno inoltre fatto presente che le amministrazione attuali sono in scadenza, e hanno proposto di sospendere il procedimento in attesa che si insedino i nuovi sindaci: proposta rifiutata. Infine, è stata respinta la richiesta dei due Comuni di attendere un pronunciamento definitivo del Ministero dell’Ambiente circa il decreto del 1996. Quel DEC.VIA di quasi vent’anni fa autorizzava bensì la creazione della cella 8 e il conferimento di 340.000 metri cubi di rifiuti, ma stabiliva che dopo sarebbe dovuta “cessare sul sito l’attività di discarica”. Quel decreto è ancora giuridicamente valido? Se lo è – argomentano i Comuni - la Provincia dovrebbe respingere il progetto di ampliamento. Due interrogazioni in Regione e due in Parlamento non sono bastate ad ottenere un chiarimento. L’ultima, presentata nell’ottobre scorso dal deputato Mirko Busto del Movimento 5 Stelle, non ha ancora avuto risposta. Regione e Governo si sono limitati a rilevare che da allora le competenze in materia di discariche sono cambiate, e che adesso sono in capo alle province. Ma hanno eluso la domanda sostanziale: il decreto del Ministero deve essere rispettato oppure no? Comunque sia, a maggio la Provincia vuole chiudere la pratica. A meno che i Comuni rilevino altre lacune nel progetto di ampliamento, in Località Fornace Nigra arriveranno i nuovi 94.000 metri cubi di rifiuti. Sarà l’ultimo regalo di Saitta ai torrazzesi. Nel corso del suo secondo mandato la Provincia è stata generosa con Torrazza: due anni fa aveva già autorizzato la centrale a biomasse in Strada Goretta. Regione e governo non sono state da meno: l’anno scorso si è avuta la conferma che la cava Cogefa è uno dei siti destinati a ricevere in deposito definitivo lo smarino della Valle di Susa.
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