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Curiosità in Musica

Muse: quando un brano di Halloween aiuta a denunciare una violenza

Solo successivamente all’uscita del singolo e del video la band ha spiegato che in realtà il brano si riferisce alle vittime di violenza domestica durante il lockdown per il COVID, per far emergere e far parlare di uno degli enormi problemi che la pandemia ha creato

MUSE - quando un brano di Halloween aiuta a denunciare una violenza

Solo successivamente all’uscita del singolo e del video la band ha spiegato che in realtà il brano si riferisce alle vittime di violenza domestica durante il lockdown per il COVID, per far emergere e

Il 22 settembre 2022 esce il nuovo singolo dei Muse , 5° estratto dal loro ultimo lavoro: You Make Me Feel Like It’s Halloween.

Il testo della canzone è caratterizzato da un immaginario strettamente legato ai film dell’orrore e, ovviamente, alla notte di Halloween. Il protagonista della canzone si sente minacciato e intrappolato nella sua casa, teme di essere ucciso e si rende conto di non avere via d’uscita.

Amanti del genere horror e noir e di Stephen King i Muse inseriscono delle citazioni di film di culto come “Misery non deve morire” e “Shining” all’interno del testo come degli easter eggs.

Ma solo successivamente all’uscita del singolo e del video la band ha spiegato che in realtà il brano si riferisce alle vittime di violenza domestica durante il lockdown per il COVID, per far emergere e far parlare di uno degli enormi problemi che la pandemia ha creato.

Possiamo solo immaginare la paura che scaturisce in una vittima che viene rinchiusa nelle proprie mura domestiche con il suo aguzzino, che dovrebbe essere la persona che la ama!

Orribile!

L’isolamento, la convivenza forzata e l’instabilità socio-economica in questo periodo, possono comportare per le donne e i loro figli e figlie il rischio di una maggior esposizione alla violenza domestica e assistita. I momenti in cui si registra un aumento degli episodi di violenza sono infatti proprio le vacanze estive e le festività, i periodi, cioè, in cui la convivenza si fa più stretta.

Figuriamoci poi cosa può essere accaduto nei mesi di total lock down! 

L’aumento dei casi di violenza di genere nel mondo come conseguenza della pandemia è stato chiaramente indicato dall’indagine pubblicata da CEPOL nel luglio 2020 e dalle stesse Nazioni Unite che hanno definito questo fenomeno “pandemia ombra” proprio per sottolinearne l’impatto devastante.

In questo contesto, anche in Italia, l’esplosione dei casi di violenza è stato sostanziale. Se si guarda ai dati delle chiamate al numero verde nazionale antiviolenza 1522 si può, infatti, notare come dal 1° marzo al 16 Aprile 2020 ci sia stato un aumento del 73% rispetto allo stesso periodo del 2019 (ISTAT, 2020).

Anche i dati raccolti presso gli uffici giudiziari fra il 1° agosto 2019 e il 31 luglio 2020, che tengono conto anche del periodo di lockdown, mostrano come la percentuale dei procedimenti iscritti per il reato di maltrattamenti contro familiari e conviventi sia aumentata dell’11%  con un sensibile incremento delle denunce avvenuto proprio tra il 1° gennaio e il 31 maggio 2020.

A due anni di distanza cosa possiamo dire o fare? Molto!!

È fondamentale, informare e rassicurare le donne del fatto che la rete antiviolenza è presente, attiva e in grado di supportarle, dar loro consulenza, sostegno e protezione. Il Numero Nazionale Antiviolenza Donna  è 1522.

Dai tempi di pandemia i Centri Antiviolenza nazionali hanno preso immediate contromisure per continuare a garantire la prosecuzione dell’attività rimanendo disponibili h24 e 7 giorni su 7 per consulenze telefoniche e accoglienza di persone in situazioni di emergenza.

È importante, inoltre, sensibilizzare la popolazione rispetto all’importanza di contattare le forze dell’ordine nel caso assistessero a situazioni di violenza. 

Ognuno di noi può aiutare una donna vittima di violenza domestica e i suoi figli e figlie vittime di violenza assistita.

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