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11 Febbraio 2014 - 09:56
Da tempo, ormai, non passa giorno che i media non si interessino al problema della sicurezza nelle nostre città, sia sottolineando l’aumento della criminalità di strada, che evidenziando il profondo senso di insicurezza in cui si trovano a vivere i cittadini.
Molti, troppi i furti che quotidianamente colpiscono Brandizzo. Furti negli alloggi e nelle ville, tentativi di truffa nei confronti degli anziani, spaccate a carico degli esercizi commerciali brandizzesi, come quelli avvenuti mesi fa al supermercato Galassia di via Leinì e la scorsa settimana presso la Farmacia Saroglia di via Volpiano.
E poi ancora furti organizzati presso gli orti al fondo di via Malonetto, situati sotto il cavalcavia della nuova strada provinciale per Volpiano, a pochi metri dalla linea dell’Alta Velocità Torino-Milano. Questi orti sono diventati, insieme a quelli che sorgono lungo il Po, terra di predatori di galline e delinquenti: qui i malfattori tagliano le recinzioni spezzando le catene con le tronchesine, picchiano i cani per non farli abbaiare, buttano all’aria tutto quello che trovano; oltre a rubare i prodotti della terra e a volte anche gli animali.
Nelle settimane scorse si sono addirittura verificate effrazioni delle auto parcheggiate, come quelle avvenute in via Po, con vetri infranti.
La difficoltà e la delicatezza del problema impongono un approccio razionale, capace di contenere le tendenze ad un’eccessiva emotività, che potrebbero portare a rimedi inappropriati o addirittura inefficaci, correndo il rischio di affermare il “bene sicurezza” a scapito della libertà dei cittadini.
La scelta degli amministratori pubblici di farsi carico dei problemi della sicurezza delle città da un lato li rende più visibili e protagonisti della qualità della vita cittadina, dall’altro li proietta fra dinamiche e meccanismi ancora in gran parte sconosciuti all’ente locale. Se i sindaci vogliono farsi traduttori ed esprimere con cognizione di causa la domanda di sicurezza dei loro amministrati devono essere in grado, innanzitutto, di conoscerne le relative componenti così da poter distinguere le minacce effettive dalle semplici percezioni e devono saper valutare quando all’origine del senso di insicurezza vi sono condizioni di degrado della città e quando invece vi sono tipi di criminalità attratti da particolari caratteristiche della zona, da attività produttive o commerciali specifiche di quel territorio, da strutture viarie o dall’insieme delle persone che quotidianamente entrano in città.
Nonostante tutto, alla luce dei fatti che quotidianamente avvengono nella nostra Brandizzo, e sentendo un po’ gli umori dei brandizzesi, possiamo affermare che il nostro paese non viene percepito come una città sicura e questo è un problema che deve essere preso in carico dalle future amministrazioni.
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