Ecco, voi vi siete sempre lamentati del fatto che, a parte qualche evento d'arme, nel Castello di Ivrea non è successo mai nulla di interessante. E vi sbagliate di grosso, ve lo dico io! Orbene, vi è però che non è tutto oro ciò che riluce, quindi bisogna centrare la questione. Insomma, bando agli ambagi: al Castello di Ivrea venne battezzato nientepopodimeno che Adriano Gianni Amedeo di Savoia! Come sarebbe a dire "E chi è?"!!! Si trattava del primogenito di Sua Altezza Carlo II di Savoia, detto anche Carlo III di Savoia (per gli amici? Boh!) Ecco, dal fatto che non si capisce nemmeno che numero d'ordine ducale fosse, è facile capire che si trattasse di uno sfigato di prima categoria. Inoltre era detto il Buono, il che non depone a suo favore. In effetti durante la sua vita perse quasi tutto il territorio del Ducato di Savoia, invaso dai Francesi. Però fu padre, oltre che del nostro, del mitico Emanuele Filiberto, condottiero militare che indirizzò la propria dinastia verso lo sviluppo sul lato alpino italico. Ma il nostro Adriano era addirittura il primogenito! Quindi sarebbe stato l'erede, non fosse morto ad un solo mese di età. Ma non si può dire che fosse più sfigato di altri, visto che di nove figli, Carlo ne perse sei in fasce, due da piccoli, ed Emanuele Filiberto visse solo cinquantadue anni! Quindi era proprio Carlo a portare sfiga! In ogni caso il battesimo eporediese del piccolo Adriano venne ampliamente e riccamente celebrato, con feste, tornei, ricchi premi e cotillon. Il tutto venne raccontato nell'Adrianeo, pubblicato a Chambéry dal Dufour (quindi Adriano accettava caramelle dagli sconosciuti), ma non chiedetemi come sia reperibile, e tantomeno di tradurvelo dal Francese. Quello di cui posso parlarvi, sono le numerose personalità eporediesi che si dedicarono in vario modo al piccolo Adriano. Il personaggio più noto fu tale Gigno Vinia, che tentò di nutrirlo con una poppata a base di tofeja e latte, senza risultati apprezzabili, a parte una ampia sostituzione posteriore dei ruttini. Poi non possiamo non citare Georgia Popolo, che siccome l'infante ebbe a nascere nel mese di dicembre, lo fece partecipare a numerose repliche del presepe vivente. E non possiamo tacere di tale Anna Malo, che in sintonia con certe ferree pratiche nordiche, prima intabarrò il pargolo con una stratificazione di mantelli da fare impallidire la crosta terrestre, ma in seguito lo lasciò allo scoperto a causa dei possenti mutamenti climatici a cui era sottoposto il pianeta. Poscia è opportuno citare un generale savoiardo, che nominò il principino maresciallo di campo e il 6 gennaio, per festeggiare il Carnevale, lo iscrisse precocemente a Forza Savoia. Vi saluto che vado a leggermi "Memorie di Adriano", che non c'entra un cazzo, ma c'è assonanza.
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