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27 Gennaio 2021 - 11:27
Comune di Chivasso
Il primo mese del 2021 sta già volgendo al termine, e ci siamo resi perfettamente conto che sarà un altro anno “in trincea” sotto vari aspetti, tra cui inevitabilmente quello economico. Il pesante impatto della pandemia iniziata lo scorso anno si riverserà con i suoi effetti su quest’anno, con chiusure di attività annunciate e posti di lavoro a rischio, con il nodo dello sblocco dei licenziamenti ancora da sciogliere. L‘inizio altalenante giallo/arancio fa presumere un ulteriore periodo di instabilità, cosa che sottoporrà ad ulteriore rischio la tenuta del sistema economico. Mai come ora sarebbe necessario avere le capacità di mettere in campo azioni efficaci per cercare di attenuare almeno in parte l’impatto che tutto ciò avrà sulle nostre vite quotidiane, e mai come ora sarebbe da evitare come la peste quell’immobilismo all’insegna del “meno facciamo meno sbagliamo”.
In momenti del genere ci si aspetterebbero delle classi dirigenti, a tutti i livelli, che non dormono la notte per studiare piani di azione preventivi, ricerca di bandi per mettere in moto cantieri significativi, per non stare immobili e subire passivamente tutto ciò che sta accadendo. Chiaro, non è facile, servono uomini capaci, serve una visione, serve una grande forza di volontà ed una grande voglia di “faticare” per il bene comune e comunque nemmeno con tutti questi fattori combinati insieme si avrebbe una certezza di risultato, ma non per questo non bisognerebbe mettersi in moto.
A Chivasso niente di tutto ciò sta accadendo: superati gli annunci fatti sui giornali, terminate le auto-lodature per le poche azioni messe in campo dalla giunta cittadina (la maggiorparte delle quali per provvedimenti presi dai livelli superiori) tutto tace. Non ci sono piani di intervento pronti e non se ne sta nemmeno parlando: quella grande richiesta di collaborazione, per proporre idee e progetti comuni si è poi tramutata in un’azione pressochè di facciata.
Qualche cittadino, esasperato, sta provando a farsi sentire, ad urlare la sua preoccupazione e la sua difficoltà: non fate troppo rumore, altrimenti rischiate di svegliare dal sonno profondo il sindaco e la sua giunta.
Questa mia riflessione è forse un po’ dura, ma necessaria visto il prolungarsi del contesto drammatico che stiamo attraversando: non è più tempo di crogiolarsi nell’immobilismo, c’è in gioco il lavoro di tante persone . Che di mestiere non fanno i collaudatori dei materassi della eminflex..
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