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CHIVASSO. Covid, le partite Iva: "Ci siamo adeguati per niente"

CHIVASSO. Covid, le partite Iva: “Ci siamo adeguati per niente”. La voce delle partite iva… Continua il nostro viaggio nel mondo delle partite iva, la categoria più bistrattata del momento, che oggi nella nostra Chivasso si è riunita nel gruppo Facebook “Partite iva Chivasso” capeggiato da Vittorio Bevilacqua. Di giorno in giorno aumenta sempre più il numero dei partecipanti, attualmente già più di 400. Questa iniziativa ha attirato l’attenzione anche di giornalisti noti, infatti la pagina Facebook “Noi amici di Paolo Del Debbio” ha segnalato la nascita di questo gruppo, invitando tutti gli interessati ad aderirvi.

Questa settimana abbiamo fatto due chiacchiere con Cristina Cerato, la titolare della “Tabaccheria Cerato” di piazza dell’Assunta 17 a Castelrosso e con Monica Savino, titolare del “Savino Group” di via Maestra 18 ai Torassi.

Sono titolare della tabaccheria da 22 anni e la mia attività è fra quelle aperte da decreto; sono figlia di commercianti… questo è il mio mondo - comincia a raccontare Cristina -. La partita iva sembra un’entità astratta, anagraficamente è una sequenza di 12 numeri univoci che contraddistinguono un’impresa, ma dietro ad essa ci sono persone, investimenti, notti insonni per capire come portare avanti un progetto frutto di sacrifici. Il commercio negli anni si è evoluto, ma nessuna evoluzione potrà mai sostituire il ruolo sociale ed economico che svolge un negozio di quartiere, un bar, un ristorante, un negozio di abbigliamento, di scarpe o una agenzia viaggi ad esempio. Piccole realtà a conduzione familiare, a volte con dipendenti, in cui il senso di responsabilità verso la propria famiglia e i propri collaboratori è il comune denominatore di ogni partita iva, che oggi svolge ancora di più un funzione fondamentale e insostituibile a livello socio - economico” afferma.

Dello stesso parere Monica, che ci spiega che essere partita iva racchiude la passione di una vita investita nel lavoro, che oggi è piena di ansia, panico e incertezza. La sua attività, con i suoi autobus, autovetture e agenzia viaggi è ufficialmente aperta come codice ateco, ma tanto non c’è la possibilità di lavorare e restando aperti non si ha diritto ad aiuti dallo Stato. “Vorremmo lavorare e farlo in sicurezza, abbiamo investito soldi per adeguarci a tutti i vari protocolli e lo abbiamo fatto per niente. E’ davvero dura mantenere un equilibrio mentale stabile in questa situazione. Poi mi chiedo come mai a ditte come la mia, e ce ne sono tantissime in Italia, non sia stato chiesto di lavorare per rendersi di pubblica utilità vista la carenza di mezzi di trasporto… hanno preferito non far andare i ragazzi a scuola e tenerci fermi, quando avrebbero potuto farci lavorare ed evitare la didattica a distanza… incomprensibile” afferma.

Monica Savino prosegue a raccontarci che è rimasta colpita dal porsi pacato ed educato di Vittorio e ha così deciso di entrare a far parte del gruppo “Partite iva Chivasso”. “Credo poco a chi urla e sono convinta che l’unione faccia la forza. Mi sono sentita coinvolta come cittadina e come partita iva. Se insieme possiamo fare qualcosa per noi e per gli altri perché non provarci. Speriamo davvero di smuovere le acque - afferma -. Siamo tutti angosciati e delusi. Ti senti lasciato solo… nessuno pretende chissà cosa, vorremmo solo poter lavorare con la passione di sempre” dichiara. Cristina Cerato ci spiega, invece, che ha deciso di entrare nel gruppo in quanto apolitico, raccoglitore di tante voci diverse, un gruppo che non vuole sostituirsi a nessuno, ma che chiede solo di essere ascoltato. “E’ un insieme di imprenditori che non vuole permettere che la propria onestà, intraprendenza e i propri sacrifici vengano vanificati. Le partite iva sono sempre sotto la lente di ingrandimento, ma forse è il caso di guardare con la stessa lente anche il rovescio della medaglia. Partite iva sono commercianti, liberi professionisti, artigiani, ambulanti, autisti, rappresenti ecc… ognuno di noi ha la sua storia ed oggi ad accomunarci è la paura per il futuro. Siamo imprenditori di noi stessi, e sono i clienti a sceglierci… non il contrario - afferma -. E’ arrivato il momento di cambiare mentalità, il momento della coesione, dobbiamo confrontarci e sviluppare progetti che mantengano vivo il nostro ruolo. Si parla tanto di salvare il Natale, ma qui c’è da salvare il salvabile... visto tutto il tempo che si è già perso fino ad oggi… è giunto il momento di farci sentire forte e chiaro, tutti insieme”.

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