AGGIORNAMENTI
Cerca
02 Ottobre 2020 - 16:32
Secondo progetto, quello del 2016: “Via del Monviso-Ciclovia dalle sorgenti del Po a Verrua Savoia”. Dopo una lunga gestazione, nel marzo 2016 la Regione bandisce un concorso per finanziare con un milione di euro dei progetti di pista ciclabili, in tutto il territorio del Piemonte. Il Comune di Moncalieri - dove era assessore Laura Pompeo, riconfermata pochi giorni fa - concorre con l’idea progettuale “Via del Monviso-Ciclovia dalle sorgenti del Po a Verrua Savoia”. L’idea viene approvata, insieme ad altre dieci, dalla Regione, che assegna a Moncalieri 50.000 euro per finanziare l’elaborazione dello studio di fattibilità. Mediante un bando di gara il Comune affida la redazione dello studio all’architetto Paolo Castelnovi e lo manda alla Regione alla fine del 2016. A questo punto, Moncalieri e altri quattro Comuni, vinto un altro bando, riescono ad andare avanti fino alla progettazione del loro tratto di ciclovia: ne parliamo più avanti nell’intervista a Castelnovi. Nel tratto fra Chivasso e Verrua invece, a quanto ci risulta, temporaneamente tutto si ferma. Mario Corsato, che allora era sindaco di Cavagnolo, ci racconta di aver proposto ai Comuni di autofinanziare la progettazione. Corsato ha terminato il mandato di sindaco due anni fa e ha perso le tracce della sua proposta.
Terzo progetto Terzo progetto, quello del 2018: “Pista ciclabile tra Chivasso e Verrua Savoia lungo il Canale Gazzelli con diramazione su Casalborgone e Brozolo”. Con la Delibera di Giunta n. 114 del 22 maggio 2018 il Comune di Chivasso approva un protocollo d'intesa per la predisposizione di uno studio di fattibilità tecnica e ed economica della ciclovia. Costo 5.000 euro. Anche questa pista non passerebbe sui binari, ma sfrutterebbe parzialmente strade e sentieri esistenti. La delibera della giunta chivassese fa seguito a “numerosi incontri” con gli amministratori dei nove comuni collinari che condividono l’intento: Brozolo, Brusasco, Casalborgone, Castagneto Po, Cavagnolo, Lauriano, Monteu da Po, San Sebastiano da Po e Verrua Savoia. Sostenevano quel progetto, del quale tanto per cambiare si sono perse le tracce, pure i sindaci Bava, Casa e Gavazza: gli stessi che ora sono favorevoli all’ennesimo progetto di pista ciclabile, quello della plastificazione dei binari, ideato questa estate a Cocconato con l’assessore Gabusi. Questi sindaci si sono dimenticati dei progetti precedenti? Vogliono fare una pista ciclabile o un progettificio? INTERVISTA AL PROGETTISTA DELLA CICLABILE MONCALIERI – VERRUA L’architetto Paolo Castelnovi, con studio in Torino, è l’autore dello studio di fattibilità “Dalle sorgenti del Po a Verrua Savoia” proposto dal Comune di Moncalieri e premiato nonché finanziato dalla Regione. Conosce bene Chivasso. Due anni fa ha partecipato al convegno della Mandria, insieme ai sindaci della zona. Ci spiega alcuni dei principi in base ai quali progetta piste ciclabili. In primo luogo si debbono utilizzare le strade e i percorsi esistenti, come le tante strade di campagna che circondano i nostri Comuni. Dopo averle sistemate e rese adatte al traffico ciclistico, queste strade vengono collegate l’una con l’altra realizzando i tratti mancanti. Si spende poco e si si favorisce l’uso della bici per lavoratori e studenti. In secondo luogo le ciclabili così realizzate debbono integrarsi con le ferrovie. Perciò l’architetto è contrario a realizzare le ciclabili sul sedime dei binari. Le ferrovie locali vanno conservate per giungere ad offrire ai pendolari percorsi misti bici – treno. L’architetto ci parla di un’altra pista ciclabile, in fase avanzata di realizzazione, che ha progettato in base ai principi enunciati. Collegherà cinque Comuni: Chieri, Moncalieri, Trofarello, Santena e Poirino. Nel 2017 la Regione aveva avviato il programma di interventi “Percorsi ciclabili sicuri” per la messa in sicurezza dei ciclisti sulla rete stradale urbana ed extraurbana. Interventi in parte finanziati dalla Regione e in parte dai Comuni. I cinque Comuni hanno partecipato al bando regionale col progetto “Ciclabili sicure tra Chieri e Po”. Esso prevede – leggiamo le dichiarazioni di un amministratore di Santena - interventi “per il completamento e la messa in sicurezza di una rete di ciclovie, adatte all’uso quotidiano che consentano in sicurezza di accedere dai luoghi di residenza, alle stazioni ferroviarie e ai maggiori poli attrattori, mettendo in rete i tratti di pista ciclabile già realizzati ma privi di continuità». Il costo complessivo ammonta a due milioni e mezzo di euro. La quota massima di finanziamento regionale è del 60%: il resto è a carico dei Comuni. L’opera sarà appaltata nell’aprile 2021 e l’architetto Castelnovi si augura che potrà venire inaugurata nella primavera del 2022. Tornando alla ciclovia “Dalle sorgenti del Po a Verrua”, l’architetto osserva che Chivasso è centrale nel progetto, proprio perché è un nodo ferroviario che si integrerebbe bene con una rete di piste ciclabili. Un nodo ferroviario nel quale si incrociano le linee Torino – Milano, Torino – Aosta, Chivasso – Casale e appunto la Chivasso – Asti, i cui binari debbono quindi essere assolutamente preservati in vista di una auspicabile ripresa del servizio ferroviario. piero meaglia (scritto il 2 ottobre 2020)Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.