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02 Maggio 2019 - 12:02
Il Comune di Cuorgnè ha destinato 4.000 euro alla Parrocchia di San Faustino della frazione Priacco per i lavori di manutenzione straordinaria realizzati nel corso del 2018 e consistenti nel rifacimento della pavimentazione interna. La richiesta del parroco don Aldo Vallero era pervenuta nel dicembre 2017 ed un anno più tardi i lavori erano completati e collaudati.
Il rendiconto delle spese ammonta ad euro 26.979,77. L’intervento, su progetto dell’architetto Alessandro Gastaldo Brac di Ivrea, è stato pagato in buona parte con i fondi a disposizione della Parrocchia (euro 17.887,20), ai quali si sono aggiunti 4.000 euro raccolti tra i fedeli per questa specifica destinazione. Con i 4.000 euro dell’apporto pubblico restano da finanziare 1.092,57 euro.
Il contributo concesso dal Comune proviene dall’apposito capitolo di Bilancio che riguarda la destinazione agli Edifici di Culto di una parte degli Oneri di Urbanizzazione Secondaria: ogni anno, per legge, si deve stanziare una somma che, se non viene spesa, si accumula con quelle degli anni precedenti e successivi. Dal momento che nel 2016, 2017 e 2018 questi soldi non erano stati impiegati, la disponibilità era di 3.000 euro ai quali si sono aggiunti i 1.000 dell’anno in corso. “Questa volta abbiamo scelto la diocesi di Ivrea – ha detto scherzosamente il sindaco Pezzetto illustrando in Consiglio comunale la relativa delibera – Facciamo un po’ per uno”. La frase potrebbe risultare incomprensibile a molti ma si spiega con la bizzarra situazione del Comune di Cuorgnè, diviso fra due diverse diocesi: la parte dell’abitato che si estende sulla riva destra dell’Orco appartiene a quella di Torino; la parte sulla sinistra del torrente alla diocesi di Ivrea. Il perché di questa apparente assurdità si spiega col fatto che le popolose frazioni di Salto e Priacco fino al 1928 furono comuni autonomi ed avevano ciascuna un proprio parroco dipendente dalla diocesi eporediese. Solo negli ultimi decenni la gestione delle due parrocchie era stata unificata nelle mani del parroco di Salto don Attilio Perotti. Dopo la sua morte, nell’ottobre 2017, ad occuparsi di entrambe è il pievano di Pont don Aldo Vallero.
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