Eccezzziunale... veramente. Atto secondo. Breve riassunto della puntata precedente. Durante i due giorni di Consiglio comunale, il 28-29 gennaio, era stato bocciato il bilancio di previsione 2019-2021. Il casus belli era stato un emendamento presentato da una parte della stessa maggioranza che sottraeva fondi all'assessore D’Afflitto, nello specifico circa € 40.000, per potenziare le manutenzioni. Non avendo in proposito uniformità di veduta (o forse per altre ragioni che non conosciamo) 7 consiglieri pentastellati avevano disertato la seduta, e così la delibera sul Documento Unico di Programmazione aveva ottenuto solo 8 voti favorevoli contro i 9 delle opposizioni. Esito: Bilancio bocciato. Come già detto, in casi come questi, si prende atto che non c’è più una maggioranza in grado di sostenere l’atto di programmazione principale di una giunta. Al contrario, anziché rassegnare le dimissioni come fece Catania, dall'Amministrazione è partita la campagna per minimizzare l’accaduto, e parlarne il meno possibile. E così, dopo qualche giorno, a social unificati, è arrivata la rassicurazione del sindaco: nel prossimo Consiglio comunale il bilancio verrà ripresentato e soltanto dopo la sua approvazione, verrà tenuto in debito conto l’istanza dei “dissidenti”, attraverso un atto predisposto dalla giunta. Naturalmente i dissidenti non l’hanno bevuta e così l’emendamento è stato riproposto paro paro insieme al bilancio durante il Consiglio dell’11 febbraio. Al momento del voto, il sindaco ha espressamente chiesto ai suoi di non votarlo, non condividendone il contenuto con argomentazioni improprie: ha intimato ai consiglieri grillini, taglierete i fondi alle associazioni. La motivazione era talmente farlocca che soltanto in 4 hanno risposto al suo appello. Tra astenuti e voti a favore l’emendamento è passato, mettendo il sindaco in minoranza. A quel punto, avendo ottenuto “lo scalpo” anche i dissidenti hanno votato il bilancio emendato. È la seconda volta nel giro di 15 giorni che il Consiglio comunale certifica che non esiste più una maggioranza, ma Falcone preferisce far finta di niente e tirare a campare fino alla prossima questione, dove sarà di nuovo ostaggio di chi non condivide l’operato di questa giunta. Della serie: noi 5 stelle non siamo attaccati alle poltrone. Di tutto questo non si parla, compito del comunicatore 5 stelle pagato con soldi pubblici è anche quello di addormentare il dibattito, se sfavorevole all'Amministrazione, oppure, come si dice in questi casi, utilizzare armi di distrazione di massa: l’inchiesta sui recenti reati scoperti a carico di dipendenti comunali ha rappresentato una ghiotta occasione che già durante il Consiglio il sindaco non si è lasciato scappare. Dal magistrale “faremo pulizia” all'esaltante “operazione senza precedenti” per continuare quasi a sostituzione degli inquirenti “Le indagini sono soltanto all'inizio e saranno ancora interessati molti settori e a diversi livelli”. Senza togliere la parte comica “Questa indagine non è certo merito mio, ma rivendico di aver dato carta bianca perché si facesse pulizia all'interno del Comune", oltre al quanto mai infelice uso del termine “pulizia”, cosa vuol dire che in caso diniego del primo cittadino la procura non avrebbe proceduto con le indagini? Ma siamo seri. Chi è che scrive i testi??? Poi il gran finale, “Mi chiedevano perché ci volesse un anno per fare una pratica e perché altre pratiche fossero così lente. Ora, questa indagine condotta dalla Polizia municipale, ci sta fornendo alcune delle risposte anche a queste domande”. Il problema era nei dipendenti, invece i politici erano efficientissimi… La vicenda è triste e, per i reati menzionati, anche dolorosa. Richiederebbe prudenza nel pesare l’uso delle parole e silenzio visto che le indagini sono ancora in corso. Al contrario, sembra di assistere ad uno show e ad una spettacolarizzazione della vicenda, nel tentativo becero e malcelato di legittimare l’operato di un’Amministrazione sempre più a corto di consensi.
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