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CHIVASSO. Altri cinque alberi abbattuti al Mauriziano: Castello, li tiri giù tutti?

CHIVASSO. Altri cinque alberi abbattuti al Mauriziano: Castello, li tiri giù tutti?

E’ fuori dalla grazia di Dio Salvatore Gregorutti, storico ambientalista chivassese, sempre presente ovunque c’è da condurre una battaglia per l’ambiente e per la salute. Dopo un periodo di assenza, torna al Parco Mauriziano e cosa ti scopre? Altri cinque alberi abbattuti. E quelli tagliati in precedenza non sono stati sostituiti. Nonostante le promesse del sindaco Claudio Castello. Nella primavera scorsa gli avevamo chiesto perché non faceva piantare gli alberi mancanti. La risposta era stata: secondo me è meglio piantare in autunno, e lo faremo. L’autunno è trascorso e gli alberi non sono stati sostituiti.

Gregorutti stima che nel giro di alcuni anni nel Parco Mauriziano siano stati abbattuti cinquanta alberi, e che solo una parte sia stata sostituita. Dove gli alberi sono disposti a filare i “buchi” si notano facilmente. Invece, dove sono disposti a grappolo, è più difficile far caso ai vuoti lasciati dai nuovi. Vedi l’area tra l’ingresso e la casa degli scout, diventato il triangolo delle Bermude del patrimonio vegetale della città.

Oltretutto in Comune sono diventati abili a far sparire le tracce. Quando tagliano le piante, prima lasciano il solito mezzo metro fuori terra. Poi tolgono anche quello, danno un’energica ramazzata, e le “prove” scompaiono.

Dove sono il sindaco Claudio Castello e l’assessore all’ambiente e vicesindaco Pasquale Centin? Non ci chiediamo nemmeno dov’è l’assessore ai lavori pubblici Domenico Barengo perché è un assessore inesistente. Tanto vale che, invece di andare nel suo ufficio a Palazzo Santa Chiara, lasci sulla scrivania la sua foto. Tanto è lo stesso (però l’indennità da assessore la incassa lo stesso).

Non si comprende la logica che muove l’amministrazione. Il Parco Mauriziano è un fiore all’occhiello di Chivasso. E’ amato e frequentato. Difenderlo, migliorarlo, curarlo, dovrebbe essere nell’interesse dell’amministrazione, perché ne trarrebbe popolarità e consenso.

Invece sembra che a Palazzo Santa Chiara qualcuno si diverta a distruggere il Parco: ma chi che si diverte?

Quando nel novembre 2017 gli ambientalisti si opposero all’abbattimento ingiustificato dei tigli davanti al vecchio ospedale, non potevano prevedere che avrebbero commesso un atto di lesa maestà e scatenati la vendetta (ma chi è il re che si è sentito offeso? Chi è il re di Palazzo Santa Chiara? Un’idea ce l’abbiamo. Non è né Castello né Centin).

Dopo quell’atto di lesa maestà gli alberi del Mauriziano hanno cominciato misteriosamente a sparire. Legambiente, che raccoglie firme per il Mauriziano, è stata buttata fuori dall’albo delle associazioni del Comune. Un’espulsione, come abbiamo scritto il mese scorso, nemmeno tanto conforme al regolamento delle associazioni. La vendetta continuerà? Quale sarà la prossima vittima?

Oppure la spiegazione è un’altra. Si acchiappano più voti realizzando nuovi parchi in zone di Chivasso densamente popolate, come alcuni luoghi di corso Galileo Ferraris. In stradale Torino, alla “Corona” o Borgo San Pietro che sia, gli abitanti sono di meno, e pure anziani: lì si predono pochi voti, e quei pochi, per ragioni anagrafiche, tra qualche anno non ci saranno nemmeno più. Amen. Riposino in pace: i residenti e anche il Mauriziano.

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