In fondo non chiedevamo molto al Comune. Avevamo solo chiesto, con regolare accesso agli atti, di avere copia del verbale dell’assemblea dei soci di CHIND del 2012: l’assemblea nella quale la dottoressa Chiara Casalino è stata nominata consigliere di amministrazione della società, insieme a Mario Bucci e Lorenzo Castellani. Più i loro curricula. Sono i tre consiglieri su cinque scelti dal Comune di Chivasso, il maggiore azionista di CHIND con il 55% delle quote. In fondo CHIND è una società a capitale in maggioranza pubblico. per il 70%, avendo Città Metropolitana il 15%. Tre su cinque membri del consiglio di amministrazione sono scelti dal nostro Comune. Il “rosso” da 7,5 milioni e mezzo accumulato dalla società potrebbe ricadere sul Comune e indirettamente colpire le nostre tasche. In fondo CHIND è stata per i chivassesi una grande speranza: il sogno che, chiusa la Lancia, altre fabbriche giungessero a portare lavoro al loro posto, in un luogo adatto, vicino all’autostrada. Realizzare il sito è costato soldi pubblici, adesso altri soldi pubblici prenderanno il volo per pagare i debiti, e paradossalmente il Comune di Chivasso, comproprietario, aspetta ancora 500.000 euro di tributi comunali da CHIND, e ne vedrà ben pochi. Ecco perché chiedere quella documentazione ci era parsa la cosa più naturale del mondo. In queste settimane abbiamo cercato, studiando le carte, di capire perché l’esperienza di CHIND è finita così male: è finita al Tribunale fallimentare in concordato liquidatorio. Risalendo indietro nel tempo, siamo arrivati al 2012, l’anno in cui il precedente consiglio di amministrazione, presieduto da Beppe Bava, è stato sostituito da quello capeggiato dalla dottoressa Casalino. Bava era stato nominato in quota centrodestra, Casalino, Bucci e Castellani sono stati indicati dalla nuova amministrazione di centrosinistra guidata dal sindaco Libero Ciuffreda. A questo punto ci siamo posti una domanda ovvia: quando, in assemblea dei soci, nel 2012, il Comune di Chivasso ha indicato Casalino, Bucci, Castellani, come ha motivato l’indicazione? Il Comune, abbiamo pensato, avrà illustrato dettagliatamente le loro precedenti esperienze manageriali, ne avrà ricordato le esperienze e le performance, avrà messo a disposizione il loro curriculum, ne avrà vantato le capacità: in modo da persuadere la Provincia, Zoppoli & Pulcher e gli altri soci ad approvare queste nomine. Tutto qui. Pensavamo: non sarà certo un segreto di Stato. Anzi, a dire la verità, pensavamo di trovare questi documenti accessibili a tutti nel sito del Comune e in quello di Chind. Non ci sono e li abbiamo chiesti al Comune. Risposta del Comune: a norma di legge, prima di darveli dobbiamo avere l’autorizzazione dei tre “controinteressati”. Mentre aspettiamo la risposta del Comune, abbiamo cercato di capire in che senso i tre sono “controinteressati”. Oltre alla normativa citata dal Comune, siamo andati a leggerci che cosa ne dice l’ANAC. Risultato: “Devono ritenersi ‘controinteressati’ tutti i soggetti… che potrebbero vedere pregiudicati loro interessi… (protezione dei dati personali, libertà e segretezza della corrispondenza, interessi economici e commerciali, come chiarito nelle Linee guida A.N.AC., Allegato, § 9)”. Bene, noi non chiediamo alcun dato personale, non vogliamo conoscere né la loro età e luogo di nascita, e nemmeno l’orientamento politico o la fede religiosa. Né vogliamo leggere la loro corrispondenza. Restano gli “interessi economici e commerciali”. Quali? Chi li ha proposti in assemblea ne avrà decantato le virtù. Portare a conoscenza del pubblico questi elogi non pregiudica certo, ad esempio, la loro futura carriera da manager. Certo, gli altri soci potrebbero avere mosso qualche obiezione: sono inesperti, non hanno grandi esperienze di conduzione di una società che opera sul mercato, ecc. La conoscenza e la pubblicazione di queste obiezioni potrebbe danneggiare le loro carriere. E allora? Non è giusto e vantaggioso per la collettività conoscere gli eventuali punti deboli di questi amministratori? In modo da valutare, in futuro, eventuali loro nomine a capo di altre società partecipate, o a cariche importanti nelle amministrazioni pubbliche, come quella oggi occupata dalla dottoressa Casalino, che è assessore al bilancio e tributi del nostro Comune.
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