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28 Novembre 2018 - 17:37
In foto, da destra Francesco Costamagna, Francesco Pallante e Bruno Bonino
In questo periodo di forti tensioni tra il nostro paese e le istituzioni europee sembra predestinato l’incontro pubblico, organizzato dalla Sezione Anpi Leo Lanfranco svoltosi martedì scorso e intitolato “Europa da riformare? Vincoli, proposte, possibilità di cambiamento”.
Presenti due docenti dell’Università di Torino: Francesco Pallante (Costituzionalista) e Francesco Costamagna (Docente di Diritto dell’Unione Europea).
Dopo una breve introduzione di Bruno Bonino focalizzato sul possibile pericolo di una vittoria dei partiti sovranisti alle prossime elezioni europee (“I partigiani hanno combattuto per dare la libertà all’Europa e l’Anpi intende offrire spunti per una riflessione”), Francesco Costamagna, ha ricordato che “grazie all’Europa nel nostro continente non si fanno più guerre da oltre settant’anni e il processo di integrazione europea, ispirato al Manifesto di Ventotene, non è concluso”.
Il processo di integrazione però, sempre secondo Costamagna, non è stato in grado di dettare l’agenda politica europea ma è diventato suo malgrado l’oggetto del dibattito politico: “Fino a qualche anno fa, integrazione ed allargamento, sono avanzati più o meno in parallelo ma dopo il referendum inglese il processo si è invertito. All’ordine del giorno rimangono l’unione economica e monetaria, l’immigrazione e la difesa dei confini.”.
E secondo Costamagna sarebbero quattro le strade che si potrebbero percorrere per riformare l’Europa: a piccoli passi (come si è fatto nel mercato comune,), attraverso l’integrazione politica (ma attualmente non ci sono le condizioni), un’Europa a più velocità (già in atto nell’unione economica e monetaria (ma si rischierebbe un sentimento di esclusione da parte di alcuni stati) e infine il modello dei sovranisti ovvero rinazionalizzare le competenze e uscire direttamente dall’unione stessa.
“Mi auguro - ha concluso Costamagno - che il prossimo Parlamento europeo sia più attento alle questioni sociali, non solo agli equilibri di bilancio.”.
E’ l’attuale momento di tensione tra il nostro paese e le istituzioni europee?
“Il rischio - ha rispsosto Costamagna inforcato da Francesco Pallante - che tutti e due ne escano a pezzi è molto probabile perché il nostro paese è troppo grande per fallire. Il default dell’Italia si ripercuoterebbe a catena su tutta l’area euro...”.
A fine dibattito Giovanni Oteri ha presentato “Welcoming Europe” una raccolta firme per la creazione di canali umanitari sicuri per il flusso migratorio, per l’abolizione del reato di solidarietà e per un aiuto concreto alle vittime di abusi, sia in fase di immigrazione che nella fase lavorativa. Ulteriori info sul sito welcomingeurope.it”.
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