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CIRIE'. Alla festa dell’Unità, tra lampi e tuoni, si discute il futuro della ferrovia To-Ceres

CIRIE'. Alla festa dell’Unità, tra lampi e tuoni, si discute il futuro della ferrovia To-Ceres

Fa la voce grossa, il Pd. E torna a parlare della ferrovia To-Ceres.

L’ha fatto organizzando il primo dei dibattiti della Festa dell’Unità, andato in scena nel tardo pomeriggio di giovedì. Sottofondo musicale, la pioggia che batteva sul tendone dello Spazio Remmert. Al tavolo l’ex sindaco Francesco Brizio (già presidente Gtt), l’assessore Regionale ai Trasporti Francesco Balocco e la consigliera regionale Nadia Conticelli, presidente della Commissione Trasporti.

Il dibattito si è concentrato sul tema del collegamento veloce e ad alta frequenza con Torino, reso possibile dall’inserimento della linea nel passante ferroviario di corso Grosseto. Ad oggi, però, è previsto che la stazione porta si attesti a Caselle Aeroporto, tagliando fuori Ciriè. Una soluzione che ai dem, chiaramente, non piace per niente…. “Dobbiamo muoverci adesso, siamo già fuori tempo massimo - ha chiarito Conticelli -. Il Pd deve mobilitardi per far sì che la stazione porta diventi Ciriè. Ne va del futuro del Ciriacese e delle Valli di Lanzo. Ma servono atti concreti”.

Secondo Balocco, tocca agli amministratori locali fare squadra per portare a casa il risultato. “Ad oggi l’Agenzia della Mobilità Piemontese sta raccogliendo le proposte di Trenitalia e Gtt - ha spiegato -. Tra i temi in discussione, ovviamente, ci sarà anche l’attestamento della stazione porta. Il territorio deve inserirsi in questo percorso, creando una rete che possa confrontarsi con l’Agenzia per far valere le sue richieste”.

Parlando di stazione porta, però, non possiamo far altro che pensare alla realizzazione di un movicentro per lo scambio gomma-ferro. Da questo punto di vista ha preso parola, con sorpresa, l’ex sindaco Luigi Chiappero. “A Caselle sta per nascere un centro commerciale di più di 110mila metri quadrati, che avrà 8mila posti auto - ha sottolineato -. Ciriè come pensa di vivere il suo futuro?”. Dal cielo arriva un tuono… “Esatto, sarà un botto”.

Il rischio, insomma, è che la città dei D’Oria venga tagliata fuori dallo sviluppo del territorio. “Sarebbe necessario spostare la ferrovia, o perlomeno la stazione, per trovare uno spazio per il movicentro - ha ipotizzato Chiappero -. Si tratta di un sogno, certo, ma dobbiamo provarci. Non possiamo rischiare di diventare provincia della provincia della provincia”.

È intervenuto anche Alessandro Risso, amministratore di lunga data. Che si è concentrato anche sul sottopasso. “Non lo vogliamo, è un mostro urbanistico, una bruttura ed è pericoloso - ha rimarcato -. Fondamentale ora è che la stazione porta diventi Ciriè, che ha le scuole e l’ospedale”. Poi la proposta. “In passato avevamo pensato di portare la Sfm5, che parte dal San Luigi di Orbassano, fino a Ciriè - ha spiegato - Così il problema sarebbe risolto. Ripensiamoci”.

Sul sottopasso sono arrivate alcune precisazioni da Balocco. “Intanto facciamo il progetto, poi verificheremo i costi reali e la bontà della soluzione che ci troveremo di fronte - ha concluso -.  Adesso valuteremo l’ipotesi di collegare la To-Ceres con la Sfm5, può essere una soluzione valida”.

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