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24 Maggio 2018 - 14:51
Francesco Cavallero Sindaco di Casalborgone
Cavallero aveva parlato di una sagra del pisello in grande stile, prevedeva un’affluenza di pubblico eccezionale, grazie alla pubblicità anche sui media televisivi grazie all’adesione all’assocazione della strada dei vini, costata ai contribuenti casalborgonesi 1500 euro, quasi un euro per abitante.
Invece la 65a edizione della sagra del pisello è stata decisamente sottotono, poche bancarelle, unica attrazione della fiera il “ristorante” della Pro Loco, nei padiglioni allestiti in piazza Gaiato. E dire che, Cavallero, in sede di Cnsiglio Comunale, aveva anche annunciato la presenza di ottanta rappresentanti di undici municipalità provenienti dagli stati europei, tra cui Maltesi, Tedeschi, Polacchi, Lettoni, Rumeni, e pugliesi di Acquaviva delle Fonti. Comune divenuto, tristemente famoso a livello nazionale, per l’agente di polizia municipale che si è divertito a fare esplodere dei mortaretti sotto la sedia di un disabile. Un vergognoso episodio, avvenuto poco tempo dopo la visita, in gran segreto, della “selezionatissima” delegazione Casalborgonese guidata da Cavallero.
Delegazioni che sono state utilissime venerdì sera a portare un po’ di gente nel centro storico in piazza Statuto. Già perchè, senza le delegazioni e il “corposo” servizio di sicurezza e le forze dell’ordine presenti, con la “partecipazione straordinaria” del l’ispettore Franco Lomater, Comandate del servizio Associato di Polizia Locale, la piazza sarebbe stata miseramente deserta. La novità della 65a edizione della sagra del pisello è stata il servizio di sicurezza, imposto dal Prefetto. Dopo i tragici fatti avvenuti a Torino piazza San Carlo l’estate scorsa, il Ministero degli Interni ha emanato una circolare a firma del capo della Polizia Gabrielli, che impone il rispetto dei requisiti minimi di sicurezza che devono essere attuati per potere svolgere una manifestazione pubblica. Ovviamente, Cavallero riteneva che Casalborgone fosse esonerato dal rispetto di qualsiasi legge dello Stato, figuriamoci dalle prescrizioni di una circolare. Di diverso avviso il Prefetto, il quale la settimana scorsa ha formalmente chiesto al Comune di Casalborgone, tutta la documentazione prevista per lo svolgimento della manfestazione.
Sta di fatto che mercoledì 16 maggio il Sindaco, Il Comandante del servizio associato di Polizia Locale Franco Lomater ed alcuni Consiglieri Comunali, sono stati impegnati fino a notte inoltrata, per redigere in fretta e furia tutta la documentazione prevista dalla circolare Gabrielli, come il “Piano di Sicurezza” da trasmettere al Prefetto per ottenere l’autorizzazione allo svolgimento della manifestazione. Cosa che fino a quel momento nemmeno era stata presa in considerazione, tanto che la mattina del 17 maggio il Comandante Franco Lomater ha emesso un’ordinanza ad integrazione dell’ordinanza che lui stesso aveva emesso solo due giorni prima. Ordinanza che a differenza della precedente richiama esplicitamente il piano di sicurezza previsto per la manifestazione, indicazione mai riportata in nessuna precedente ordinanza, con la quale ordina il divieto di transito e sosta in piazza Statuto e in tutte le strade direttamente connesse per i giorni 19 e 20 maggio dalle 6 del mattino fino a fine della manifestazione. Anche Casalborgone ha dovuto piegarsi alle richieste del Prefetto ed attivarsi per garantire la pubblica incolumità durante tutta la manifrestazione. Suo malgrado Cavallero ha dimostrato che non è impossibile rispettare le norme e garantire la sicurezza dei cittadini.
Certo vanno ringraziati i Carabinieri, i volontari dell’AIB e la Croce Rossa che hanno costantemente presidiato i luoghi dell’evento mettendo a disposizione personale, mezzi ed attrezzature, tanto che, è sempre stata presente l’ambulanza, il gruppo elettrogeno e la torre faro d’emergenza dell’AIB ed i Carabinieri, ma anche lo stesso Comandante Lomater. Per le strade , quest’anno, non c’erano le solite bottiglie di vetro e le lattine abbandonate. Forse non si è fatto proprio tutto quello che la circolare Gabrielli prevedeva, come, ad esempio, la presenza di personale formato per la gestione dell’alto rischio, individuabile dalle pettorine con la scritta “STAFF”, ma almeno qualche cosa si è fatto. Certo che se la Giunta Comunale, fosse stata più attenta e lungimirante e anziché “regalare” 1500 euro ad un’associazione che avrebbe dovuto promuovere la manifestazione, cosa che evidentemente non ha dato i suoi frutti, avesse investito la stessa cifra nella formazione di personale per la gestione dell’alto rischio, avrebbe potuto formare 10 volontari dell’AIB, risolvendo almeno il problema del personale idoneo per i prossimi cinque anni. Ma non si può pretendere troppo da chi da sempre considera la sicurezza un inutile ostacolo.
Tanto da no preoccuparsi dei pericoli e consentire ai ragazzini l’uso dell’area dell’ex campo da bocce, nell’area della scuola media ove i lavori previsti nel progetto non sono ancora stati completati.
Ad oggi è stato realizzato il sottofondo in asfalto e non è ancora stato installato il materassino previsto dal progetto, quindi, di fatto, è ancora un cantiere, senza la presenza di nessun cartello ammonitore ne tanto meno il cartello di cantiere obbligatorio fino al collaudo. Risultato? I ragazzi lo utilizzano regolarmete rischiando di farsi male, come è già accaduto ad uno di loro che si è fratturato una caviglia, ma questo al Sindaco Cavallero non interessa, come pare non interessi nemmeno a chi è preposto al controllo, il Comandante della Polizia Locale Franco Lomater, che malgrado le segnalazioni ricevute non risulta abbia preso alcun provvedimento ed il “campetto” è ancora oggi un cantiere aperto al pubblico, con tutti i suoi pericoli e insidie.
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