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09 Maggio 2018 - 16:52
il sanmaurese Renato Di Napoli
La prima volta che prese una racchetta da ping pong in mano era solo un “gagno”. Lo ha fatto un po’ per gioco, come fanno tutti i “ragazzini almeno una volta nella vita”.
Poi ha deciso di fare sul serio e a soli 16 anni si è iscritto alla società “Stetan Napoli”. Lì ha iniziato a muovere i primi passi in campo agonistico ottenendo anche dei buoni risultati.
Nel 1980, dopo il diploma di ragioneria, entra in Poste italiane a Torino e si trasferisce a San Mauro.
Qui, inizia la seconda vita di Renato Di Napoli, 64 anni a giugno, oggi pensionato. Nel 1986 ha deciso di rimettersi a giocare, prendendo parte della società del dopolavoro delle Poste di Torino. Per alcuni anni, la società milita nelle squadre di C2 e C1 distinguendosi anche per gli ottimi risultati.
Il primo incarico di responsabilità è arrivato nel 1990 quando Di Napoli diventa capo delle squadre pongistiche del dopolavoro delle Poste e prende in mano le redini del settore tennistavolo.
Dopo aver lasciato il lavoro alle Poste nel 1997, fonda una nuova società sportiva, il Tennis Tavolo Torino.
I risultati agonistici non tardano ad arrivare, e anche la crescita della struttura societaria di anno in anno si fa vedere: 200 iscritti, due palestre, un vivaio di 90 ragazzi di cui alcuni convocati spesso in nazionale e alle Olimpiadi, serie A maschile e femminile, le squadre in B2, C1 e C2, la squadra dei portatori di handicap.
“La nostra squadra è la seconda per importanza in Italia”, rivela.
Nel 2000 a Terni, è stato eletto vicepresidente della Federazione Nazionale Tennis Tavolo.
“E’ un ruolo che ho ricoperto per ben sedici anni”.
Dal 15 ottobre del 2016 è diventato presidente nazionale.
“La federazione ha partecipato per la prima vola alle Olimpiadi nel 1988, a Seul, mentre quest’anno abbiamo qualificato due giovani a quelle di Buenos Aires”.
Lo scorso 2 maggio ha ricevuto anche l’incarico di presiedere il Mttu, che racchiude tutti i paesi del Mediterraneo. E per paesi del Mediterraneo intende anche quelli dell’Africa e dell’Asia.
“Comprende ben 26 paesi...”, specifica.
La sua vita da presidente lo porta spesso lontano, in giro per l’Italia, per l’Europa e per il mondo, ma il posto in cui vorrebbe tornare è sempre la sua casa, San Mauro
“Adesso vivo per la maggior parte del mio tempo a Roma, perchè la sede della Federazione è lì, ma non nego che mi piacerebbe avere una sede anche a San Mauro”.
A dirla tutta una squadra di Ping Pong, la sua città ce l’aveva.
“La prima sede della società era lì, poi siamo stati costretti ad andare via. Me ne sono andato molto arrabbiato, per il fatto che non potevamo avere una sede, ma adesso ritornerei”. E’ forse questo il motivo per cui Renato Di Napoli ha iniziato a proporre delle attività nelle scuole.
“Speriamo che questo possa far iniziare un discorso con l’amministrazione comunale”.
Poi spiega perchè il ping pong è uno sport a cui si dovrebbe dare la giusta importanza.
“E’ uno sport che aggrega, che fa stare in salute, diverte, ed è il secondo sport più praticato dopo il calcio. Chi mai una volta nella vita non si è mai messo sulla spiaggia a giocare con una racchetta ed una pallina intorno al tavolo? E poi il bello è che non ci sono barriere tra chi è paraolimpico e chi no. Abbiamo giocatori disabili che a volte giocano insieme e si scontrano contro a colleghi normodotati”.
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