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11 Aprile 2018 - 16:12
Un passo avanti e uno indietro. Giusto per non farci mancare nulla. Ebbene sì! Anche nella cosiddetta “santa alleanza” è arrivato il tempo delle fibrillazioni pre-elettorali con la decisione di una parte del gruppo che fa riferimento ad Alberto Tognoli di abbandonare il campo e pure la partita elettorale.
“La lista dei cittadini – scrivono Alberto Tognoli, Fabio Cecchin, Gianluca Motta, Gualtiero Serra e Maurizio Favetto – dopo doverosa riflessione, evidenzia che i lavori svolti nell’incontro di martedì 3 aprile non hanno certamente suffragato le condizioni necessarie ed indispendsabili per identificare nel raggruppamento di componenti eterogenee quella “prevalente componente civica” che per la medesima costituisce, sin dal giugno 2017, elemento essenziale per la sua partecipazione alla competizione elettorale del prossimo 10 giugno….”.
Che è un po’ come dire che c’è troppo centrodestra nel centrodestra e per uno con il passato di Alberto Tognoli quando il troppo è troppo, il troppo stroppia…
Morale? “La medesima lista civica – aggiungono – operante sin dal 2008 e dal 2013 rappresentata in consiglio comunale, ha assunto la decisione di non proseguire l’attività preliminare alla definizione dei una campagna elettorale di una coalizione che si pone come ambizioso obiettivo quello di fermare il declino della città, rimettendo tale mandato nelle mani di coloro che, con l’identificazione che riterranno più opportuna, sapranno svolgere con la necessaria competenza e capacità organizzativa il mandato inizialmente ipotizzato….”.
Ed è vero che l’idea iniziale di Tognoli era tutt’altra e cominciava da un raggruppamento civico con lui, con Comotto e con Gilardini, eventualmente esteso ad altre forze politiche. Però c’era lui che poneva dei veti alla candidatura a sindaco di Comotto. C’era Gilardini che voleva aspettare l’esito delle elezioni del 4 marzo e c’era Comotto che era già molto avanti nella costruzione di una coalizione. Insomma, non s’è riuscito a quagliare….
Finita qui?
Neanche per idea. Non erano passati che pochi minuti e puntuale come un orologio a svizzero era già arrivata la risposta. “Ringraziamo l’amico Alberto Tognoli per il suo importante contributo nel federare forze politiche e civiche con il comune obiettivo di mettere fine al declino di Ivrea, riqualificarla e farla tornare a crescere. Sappiamo che e’ un compito arduo e un obiettivo ambizioso ma lo porteremo avanti con l’entusiasmo e l’impegno di chi sa che solo tornando a garantire le risorse e le iniziative cittadine a tutti e non solo a pochi, la città potrà tornare a svilupparsi. Alla lista tutta va il nostro ringraziamento per l’attività di questi mesi ed il contributo dato alla città negli anni di rappresentanza in consiglio comunale certi che non mancherà il modo di collaborare….” firmato: Elisabetta Ballurio, Giuliano Balzola, Diego Borla, Fabio Cordera, Antonio Cuomo e Tommaso Gilardini…
E adesso? Adesso che si fa? Nulla di diverso rispetto a quanto era già stato deciso. Anzi no. Una novità c’è ed è il papabile candidato a sindaco. Il nome sul tavolo è quello di Stefano Sertoli, 59 anni, attuale presidente dell’Ivrea 1905 e con un passato nell’editoria, in Tuttosport e alla Sentinella in un’azienda del gruppo Espresso. Di recente il suo nome figurava nell’elenco degli investitori del nuovo centro benessere di via jervis.
“Sto valutando - ci dice al telefono - Questa richiesta mi onora, ma non ho ancora deciso...”.
E deciderà se “prendere” o “lasciare” al più tardi mercoledì o giovedì di questa settimana. Dovesse dire “no” si riaprirebbe, seriamente, l’ipotesi di Elisabetta Ballurio, peraltro fortemente sponsorizzata dal leghista Alessandro Giglio Vigna.
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