“Mettiamoci d’accordo una volta per tutte: un politico bugiardo deve dimettersi o almeno spiegare la sua bugia e scusarsi con gli elettori, oppure deve restare al suo posto, fare carriera e chi se ne frega? Siamo aperti a tutte le opzioni, purché valgano per tutti”. Così scriveva poco più di un mese fa in suo editoriale il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio, altro mio “amico personale” insieme al già citato Daniele Luttazzi. Per inciso, li conobbi entrambi la sera del 14 marzo 2001. Un incontro indimenticabile. Ho interpretato la domanda come retorica: certo che un politico che mente e nasconde la verità deve dimettersi, negli altri paesi di tanto in tanto capita, nel nostro molto meno. Peraltro, credo si tratti di un assunto caro all'aspirante premier Di Maio e forse a tutto il Movimento. Quel che resta da capire è se tale principio trova applicazione nel grillismo in salsa venariese o se, così come su altri temi cari al Movimento, un conto è la teoria, altro è la pratica di chi, come abbiamo già detto, ha finito i buoni consigli ed è passata al cattivo esempio. Andando ai fatti, abbiamo chiesto più volte al sindaco Falcone e all'assessore Roccasalva, come faceva quest’ultimo ad essere informato “tempestivamente” circa l’esito dell’Avviso d’asta pubblicato il 24 marzo 2017 dall'Agenzia del Demanio con cui si metteva in vendita (l’asta era prevista per il 7 giugno) l’Ex Infermeria Quadrupedi già Palazzo Principi di Carignano. Avevamo anche detto come la giunta Falcone avesse rinunciato ad esercitare la prelazione prevista per legge che avrebbe permesso di acquistare al patrimonio pubblico venariese il bene in questione, strategico per il rilancio della Via Mensa. E così, nel Consiglio del 13 giugno, l’assessore ci informava che “…Il bando che scadeva il 7 giugno è stato aggiudicato il 10 giugno, quindi l’Infermeria Quadrupedi è stata acquisita da un privato per una somma di 1,2 milioni, quella che era alla base dell’asta…”. In proposito, durante il Consiglio Comunale del 25 luglio, il sindaco aveva dichiarato che era stato lo stesso Demanio ad informare il Comune, attraverso il proprio sito web, fornendo ai presenti un documento a conferma delle sue parole. Purtroppo per il Sindaco, la fotocopia non riportava alcun verbale di aggiudicazione ma si trattava solo di un documento, peraltro senza data, con riepilogati i termini dell’asta e niente di più. Non solo, secondo l’Agenzia del Demanio (mi sono preoccupato di telefonare direttamente) non vi era alcun indirizzo web dove leggere alcunché. A sentire il Demanio l’aggiudicazione era in via provvisoria, in attesa delle verifiche previste per legge per poter procedere con l’aggiudicazione definitiva. Eppure, l’assessore era già informato di tutto, con dovizia di particolari (conosceva sia l’esito dell’asta che il prezzo di aggiudicazione). Allora, durante l’ultimo Consiglio Comunale, abbiamo reiterato la richiesta direttamente all'assessore Roccasalva che ha ripetuto il copione del documento farlocco, rinviando ad una comunicazione mail ricevuta sempre dal Demanio. A questo punto, abbiamo fatto un accesso agli atti: “in merito all'interrogazione in oggetto, discussa durante il Consiglio comunale di ieri sera, in seguito alla risposta dell'assessore ai LLPP Roccasalva, si richiede copia della mail (e/o altri documenti) con cui l'Agenzia del Demanio ha comunicato l'avvenuta assegnazione”. Purtroppo, gli uffici patrimonio, urbanistica e lavori pubblici hanno inviato una risposta pressoché simile: “non risulta documentazione in merito al bando e all’assegnazione dell’Ex Infermeria Quadrupedi da parte dell’Agenzia del Demanio…. non risulta essere pervenuta alcuna comunicazione in merito …..nessuna comunicazione del Demanio relativa alla richiesta è depositata presso…”. Ora, nessun vuol dare del bugiardo al sindaco o all’assessore, tuttavia abbiamo due indizi (con relative prove) che ci dicono che in diretta Consiglio non è stata detta la verità: il documento non riporta l’avvenuta aggiudicazione e agli atti del Comune non risultano mail del Demanio. Siamo aperti a tutte le opzioni ma per il momento prevale quella che dice che non è stato il Demanio ad avvisare il Comune. Quindi la domanda resta immutata: come faceva l’assessore a conoscere l’esito e il prezzo di aggiudicazione dell’asta? E per quale motivo, in Consiglio sindaco ed assessore ci hanno raccontato un’altra storia? Ci vediamo al prossimo Consiglio.
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