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IVREA. Istigava all'anoressia

IVREA. Istigava all'anoressia

Contro l'anoressia, campagna pubblicitaria shock di Olivieri Toscani (2007)

Diete a basso apporto calorico per raggiungere la “dea perfezione” dell’anoressia, consigli per perdere peso perché “non si può essere belle senza essere magre”. La polizia ha oscurato un blog pro anoressia, disturbo che con la bulimia riguarda 3 milioni di italiani, e denunciato l’amministratrice, una 19enne di Porto Recanati, in provincia di Macerata. Istigazione al suicidio e lesioni gravissime le accuse nei suoi confronti: tra le lettrici del blog una quindicenne di Ivrea è stata costretta ad affidarsi alle cure di uno psicologo.

Secondo le stime più recenti, in Italia ogni anno sono 8.500 i nuovi casi di anoressia e bulimia; per il 95% si tratta di donne, ma il fenomeno è in crescita anche tra gli uomini. In genere si manifesta tra i 12 e i 17 anni, ma l’esordio è sempre più precoce, anche verso gli 8-9 anni.

Problemi che passano inosservati, almeno all’inizio, ma che sono la prima causa di morte nei giovani tra 12 e 25 anni subito dopo gli incidenti stradali.

A far scattare l’indagine del commissariato di Ivrea è stata proprio la denuncia, nel dicembre dell’anno scorso, della madre della giovane eporediese che leggeva assiduamente il blog.

“Spesso non toccava cibo e, se mangiava, vomitava”, ha raccontato la figlia la donna. L’adolescente aveva accusato gravi disturbi alimentari, che l’avevano portata ad una costante perdita di peso.

Attraverso la creazione di un apposito account, fingendosi ragazzine interessate a consigli alimentari, gli agenti del vicequestore Gianluigi Brocca hanno scoperto che in tante si rivolgevano al blog. Giovani e giovanissime, molte ancora minorenni, tra le quali numerose straniere. Tutte fissate con la linea, con l’essere magre a tutti i costi. Anche della stessa vita.

“Appena ti svegli la mattina non mangiare. Se proprio senti il bisogno di ingurgitare qualcosa opta per il caffè americano”, sono alcuni dei consigli per non ingrassare. “Bevi tantissima acqua, anche se ti stai per sentire male”, è un altro dei suggerimenti per resistere alla fame. Anche per giorni interi.

La diciannovenne denunciata era solo l’amministratrice del blog, colei che incitava le ragazze che su quella pagina si scambiavano opinioni, si raccontavano esperienze personali. E, soprattutto, si incitavano l’una con l’altra. “Forza ragazze, insieme possiamo farcela”.

Il racconto della madre

“Spero che il mio esempio possa salvare tante ragazze vittime dell'anoressia”. E' quel che si augura 'mamma coraggio', una donna di 45 anni, che proprio un anno fa, di questi tempi, si presentò presso il Commissariato di Polizia di Ivrea e Banchette per denunciare il blog “Pro Ana” a cui la figlia, che ora ha 16 anni, si era iscritta.

Sua figlia come sta?

“Ora sta bene. Non è ancora del tutto fuori pericolo ma pian pianino si sta riprendendo. Ma le assicuro che non è stato facile. Ci sono volute terapie, supporti di nutrizionisti e psicologi. Nel frattempo ha dovuto cambiare scuola, amicizie e pure fidanzato. Ancora oggi (ieri per chi legge) a pranzo le ho parlato della gravità di queste cose”.

Come è venuta a conoscenza dei problemi di sua figlia?

“Grazie a tre compagne di scuola. Tre angeli. Per la verità qualche campanello di allarme l'avevo avuto, ma non riuscivo a capire. Sono state loro a mettermi in guardia e ad indirizzarmi a quel blog dal quale, a ogni ora, quella ragazza di 19 anni le inviava messaggi istigandola a dimagrire. Non capivo come mai mia figlia mi chiedesse di comperarle dei limoni e delle grandi confezioni di chewingum”.

La sua reazione qual è stata?

“Ho provato a chiamare il numero di cellulare che appariva sul blog. La prima volta mi ha risposto, le ho detto di fare attenzione perchè stava giocando con la salute di altre persone, ma ha messo giù la chiamata. E così altre due volte. Tutto questo nel giro di dieci minuti. A quel punto, infuriata, ho deciso di rivolgermi alla Polizia dove ho denunciato tutto quanto”.

Cosa prova per questa blogger?

“Una gran pena. Se sapesse il tono dei messaggi che invia a mia figlia. “Ricordati che non devi mangiare”; “Se mangi a tavola con i tuoi, appena ti alzi e senza farti scoprire vai in bagno a vomitare tutto”, “Mangia chewingum piuttosto che ingerire pasti” e tanti altri...”

Sua figlia non si piaceva davvero?

“Diciamo che a questa età, in pieno sviluppo, magari uno non si piace molto. Però mia figlia è una ragazza normale. Le dirò di più. Ho il sospetto che dietro a tutta questa storia ci sia ben altro. Che mia figlia fosse oggetto di azioni di bullismo. Qualche compagno di scuola potrebbe averla insultata accusandola di essere grassa e brutta...”

Andrea Bucci

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