AGGIORNAMENTI
Cerca
20 Novembre 2017 - 11:34
Forse molti ricorderanno il comunicato stampa firmato dal sindaco “I cimiteri cittadini presentano ad oggi un numero limitato di loculi disponibili e non è intenzione dell’Amministrazione Comunale prevedere nuovi ampliamenti” e si chiedeva “ai familiari dei defunti tumulati da oltre trent’anni di rinunciare alla scadenza naturale della concessione del loculo, ottenendo alcuni incentivi”.
La proposta (indecente) era stata accolta con freddezza e le adesioni erano state pochissime o comunque non quelle attese dell’Amministrazione.
Risultato: oggi nel cimitero di Altessano i loculi disponibili sono pari a zero; nel Capoluogo ne restano 8 più una dozzina fuori misura.
Il sindaco Falcone, invece del solito gnè gne, ha giocato la consueta carta della responsabilità altrui: “noi stiamo amministrando da appena due anni (in realtà sono quasi tre) e, se siamo arrivati a questo punto, forse c’è stata una programmazione errata già un po’ prima”. Ovviamente è falso, c’era un piano di ampliamento cimiteriale mandato avanti per lotti successivi, secondo le risorse di cui si disponeva, bastava proseguire, anziché star fermi nella speranza che i cittadini rispondessero positivamente alla richiesta di restituzione.
Ad ogni modo nessun allarme rassicura il vice Castagno, sostenitore del provvedimento: “Nel Consiglio comunale di dicembre approveremo la realizzazione di un blocco di 144 loculi nel cimitero del capoluogo. A gennaio saranno poi disponibili un’altra quarantina di spazi ad Altessano che ora erano vuoti perché richiedevano manutenzione”
E quando saranno pronti, visto che siamo ancora in fase di progettazione? E da qui a gennaio, cosa capita, visto che l’assessore continua a ripetere che è inutile continuare a costruire.
La strategia sembra essere incentrata sui loculi delle suore (sic) e sull’accollo dei costi da parte dell’Amministrazione per “scovare” nuovi loculi”: “il Comune si accollerà il costo di 300-400 euro per venire incontro a chi vuole estumulare salme sepolte da anni nelle cellette dell’ossario, così, in tempi rapidi, recupereremo centinaia di tombe. Solo le Suore Missionarie sono proprietarie di circa 300 loculi”.
Insomma, si naviga a vista. Un po’ spiace, perché l’assessore Castagno era considerato tra le poste attive di questa giunta. Un tecnico che nell’amministrare aveva sposato la linea del rigore dei conti del dirigente dei servizi finanziari, così come era avvenuto nella precedente consigliatura. Ma il nostro vice sindaco si è guardato bene dal riconoscere di aver ereditato un bilancio in ordine (eppure il dirigente è lo stesso….), anzi su questo si è speculato molto per contribuire all’idea che tutto che è stato fatto era sbagliato, nell’ipotesi migliore, in malafede, in quella peggiore. Poi, inspiegabilmente, l’assessore ha deciso di ritagliarsi il ruolo di spirito critico della giunta, tuttavia solo a giorni alterni. E’ almeno da un anno che sento ripetere, nei corridoi, che l’assessore Castagno è prossimo alle dimissioni perché non ce la fa più e non condivide quanto si sta facendo. E infatti, quando sente puzza di bruciato, lascia i colleghi votarsi da soli atti che non condivide, vedi delibera 151 sulla gestione del calore (di questo bisogna dar atto di averci messo la faccia, al contrario del collega ai Lavori Pubblici che ha firmato la delibera per poi scaricare il suo dirigente). Nel contempo, però è il primo a rivendicare in Consiglio come ogni scelta sia frutto di lavoro collegiale della giunta dove tutti si vogliono bene e vanno d’accordo...con buona pace dei pareri contrari… L’ultima improbabile e vergognosa invettiva del Presidente del Consiglio Accorsi contro il dirigente dei Servizi finanziari di fatto ha rappresentato un atto di sfiducia anche nei confronti dell’assessore che del dirigente condivide la linea. Ma l’assessore non ha proferito parola in difesa del suo dirigente.
L’assessore vuole uscire bene da questo disastro amministrativo portando a termine i procedimenti che ha in corso: in primis fusione VERA/GESIN. Ma nel farlo tiene in piedi una baracca il cui operato condivide sempre meno. Ad un certo punto, però, bisogna scegliere da che parte stare….
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.