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CIRIÈ. Lozito segretario Pd, ma quanti mal di pancia...

CIRIÈ. Lozito segretario Pd, ma quanti mal di pancia...

Giuseppe Lozito, segretario del circolo Pd Ciriè-San Carlo-Fiano e Robassomero

Giuseppe Lozito, renziano di ferro, è il nuovo segretario del circolo Pd Ciriè-San Carlo-Robassomero-Fiano. È stato eletto domenica mattina, all’ora di pranzo, nella sede di via Vittorio Emanuele II. “Dopo che Ruggero Vesco ha detto che non si sarebbe candidato, ho dato la mia disponibilità per costruire intorno alla mia candidatura l’unità d’intenti del partito e superare le componenti - commenta -. Ci muoveremo su due fronti, sul ciriacese e sul territorio. A Ciriè siamo forze d’opposizione, la segreteria imposterà un lavoro di costante pungolo nei confronti dell’Amministrazione. Mentre per quanto riguarda il territorio, dobbiamo cercare di lavorare maggiormente insieme agli altri circoli, con l’obiettivo di creare un coordinamento Ciriè-Valli di Lanzo”. Il candidato della condivisione e non delle contrapposizioni, certo. Il candidato che trova d’accordo tutti, renziani e orlandiani, e va bene. Ma qualcosa non torna. Perché dei 54 votanti (su 124 aventi diritto), in 9 hanno lasciato la scheda bianca e due l’hanno invalidata... “Vuol dire che c’è da lavorare - spiega -. Bisogna costruire l’unità del circolo, ad oggi pare non ci sia totalmente. Probabilmente la mia proposta di inclusione non ha convinto tutti, ci sarà modo di ricredersi col lavoro che faremo sul campo”. Eloquenti le due schede nulle. Sulla prima, dove doveva starci il nome di Lozito, c’era scritto “Vergognatevi”. “Capisco un voto del genere da parte del cittadino scontento - stigmatizza - ma non da chi fa parte di un partito e insulta, piuttosto se ne esca”. Ancora più significativa la seconda, dove il voto va a “Ruggero Vesco”. “Una manifestazione di stima - la fa breve - nei confronti del suo mandato”. Come dire, piccoli incidenti di percorso e nient’altro. Da non darci peso. Quel che conta è che il partito ha trovato la quadra, si è riunito sotto il segretario Lozito e il direttivo, composto da 20 persone, è stato spartito da buon “manuale Cencelli” con 10 poltrone ai renziani e altrettante agli orlandiani. Sorrisi a 32 denti e tutti pronti ai prossimi anni di opposizione e chissà, fra 3 anni e mezzo, magari anche a spodestare Loredana Devietti dall’Amministrazione. Eppure non è tutto oro quel che luccica. Perché sul divano il fin qui segretario, Ruggero Vesco, sorride meno degli altri. Non lo da a vedere, ma se ne accorgono gli addetti ai lavori. Fino a due settimane fa chiunque avrebbe scommesso sulla sua rielezione. Poi Vesco, in una riunione di partito, ha detto chiaramente che non si sarebbe fatto avanti. “Non c’erano le condizioni politiche” ci dice lui, lapidario, mentre Lozito conta i voti. Massimo riserbo, nessuna spiegazione, non una parola di più.

“Le condizioni politiche”

Dietro alla facciata confortante del “congresso d’amore e d’accordo”, si nasconde il “congresso dei veleni”. Perché Vesco non si è candidato? Gli avranno messo i bastoni tra le ruote gli orlandiani, a più riprese critici nei suoi confronti, verrebbe da pensare. E invece pare non sia andata così. Stando a quel che si bisbiglia, alla candidatura di Vesco si sarebbero opposti i vecchi “amici” della democrazia cristiana, l’area popolare legata a Francesco Brizio, Paolo Ballesio, Guido Molinar, Ezio Ferrari e allo stesso Lozito. Vesco s’aspettava una condivisione totale sulla sua candidatura, invece s’è trovato coi compagni di sempre titubanti a più riprese. Nessun veto dichiarato apertamente, solo un po’ di renitenze, tanto basta all’ex segretario per decidere di tirarsi indietro, forse un po’ indispettito e ferito nell’orgoglio. E sono chiare, sempre stando ai bisbigli, anche le motivazioni che hanno portato Brizio&co ad allontanarsi da Vesco. Prima di tutto l’immobilismo del partito in questo anno e mezzo nei confronti dell’Amministrazione Devietti. Secondo gli ex democristiani, infatti, ci sarebbe stato bisogno di prese di posizione molto più decise, al contrario della linea “morbida” tenuta dall’ex segretario. Avrebbe avuto un peso poi anche l’amicizia tra Vesco e il sindaco, vista in malo modo da chi con la Devietti in questo momento non vuole avere niente da spartire. Per ultimo, pare che i tentennamenti siano stati influenzati anche dall’annessione al circolo ciriacese della sezione Robassomero-Fiano, fino a poco tempo fa a se stante, vista come un modo per assicurarsi altri voti per la rielezione a segretario. Insomma Vesco, capita la situazione, non ha potuto far altro che tirarsi indietro. Nel Pd spariscono le rotture tra renziani e orlandiani, ma si aprono nuove ferite.    

Il nuovo direttivo

  A sostegno di Lozito si sono presentati 20 candidati. La lista è unica, tutti entrano nel direttivo. Sono 10 renziani e 10 orlandiani. Si tratta di: Marta Vittone, Ezio Ferrari, Gian Paolo Ressico, Gianfranco Ballesio, Paolo Ballesio, Federico Sanna, Valeria Astegiano, Giulio Modena, Giovanni Russo, Ruggero Vesco; Roberta Baima Poma, Giorgio Perello, Gianni Palermo, Mario Burocco, Luca Calorio, Nadia Betti, Enrico Iannone, Piergianni Genta, Celestina Olivetti, Ciro Spiezio. Fanno parte di diritto del direttivo, inoltre, gli amministratori, consiglieri e assessori del Pd nei comuni di Ciriè, Fiano, Robassomero e San Carlo. Sono stati anche nominati i 5 rappresentanti che faranno parte dell’assemblea metropolitana del Partito Democratico. Sono Roberta Baima Poma, Celestina Olivetti, Marta Vittone, Germana Catgenova e Diego Caltagirone. La lista metropolitana di Carretta, unica, ha preso 43 voti  
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