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VENARIA. (Ex) Quadrupedi si nasce o si diventa?

VENARIA. (Ex) Quadrupedi si nasce o si diventa?
Avevamo dato notizia dell’Avviso d’asta pubblicato il 24 marzo scorso dall'Agenzia del Demanio con cui si metteva in vendita (l’asta era prevista per il 7 giugno) l’Ex Infermeria Quadrupedi già Palazzo Principi di Carignano. Avevamo anche detto come la giunta Falcone avesse rinunciato ad esercitare la prelazione prevista per legge che avrebbe permesso di acquistare al patrimonio pubblico venariese il bene in questione, strategico per il rilancio della Via Mensa. In proposito avevo presentato una mozione, nel tentativo di coinvolgere il Consiglio comunale, per far cambiare idea alla giunta, circa la decisione presa. Purtroppo, il Consiglio comunale è stato convocato (guarda il caso?) per il 13 giugno, quindi ad asta conclusa. In quella sede, durante il breve dibattito che c’è stato, prima di richiedere il ritiro della mozione, evidentemente superata dagli eventi, l’assessore Roccasalva svelava all'assemblea che “…Il bando che scadeva il 7 giugno è stato aggiudicato il 10 giugno, quindi l’Infermeria Quadrupedi è stata acquisita da un privato per una somma di 1,2 milioni, quella che era alla base dell’asta…”. A sentire il Demanio l’aggiudicazione era in via provvisoria, in attesa delle verifiche previste per legge per poter procedere con l’aggiudicazione definitiva. Eppure, l’assessore era già informato di tutto, con dovizia di particolari (conosceva sia l’esito dell’asta che il prezzo di aggiudicazione). Dal momento che alcuni tra noi sono rimasti stupiti, abbiamo presentato per il Consiglio successivo (25 luglio) un’interrogazione per conoscere quale fosse la fonte delle informazioni ricevute dall'assessore. Il 25 luglio, con l’assessore assente, è toccato al Sindaco rispondere al quesito. E così Falcone ha dichiarato che l’assessore ha avuto l’informazione dal sito dell’Agenzia del Demanio che avrebbe indicato al Comune l’indirizzo web con la videata dell’avvenuta aggiudicazione (e ci ha fornito tanto di fotocopia). Purtroppo per il Sindaco, però, la fotocopia non riportava alcun verbale di aggiudicazione ma si trattava di un documento senza data con riepilogati i termini dell’asta. Non solo, secondo l’Agenzia del Demanio (mi sono preoccupato di telefonare direttamente) non vi è alcun indirizzo web dove leggere alcunché. Per evidenti ragioni di privacy e di procedure dell’Ente non viene fatta alcuna pubblicazione dei risultati della vendita, men che meno dopo soli tre giorni, né indicando il prezzo di aggiudicazione (che invece l’assessore conosceva perfettamente). Ora, come già accaduto in altre occasioni (vedi Fondazione Via Maestra) il sindaco Falcone ha una certa riluttanza nel raccontare la verità, o diciamo che la sua verità non coincide con i fatti o con gli atti a supporto (là venne sconfessato dai verbali, qui dalle sue stesse panzane raccontate in Consiglio comunale). Quindi la domanda resta inevasa: come faceva l’assessore a conoscere l’esito e il prezzo di aggiudicazione dell’asta? E a questa se ne aggiunge un’altra: per quale motivo il sindaco non ha raccontato la verità sulla domanda di prima. Per quale motivo il sindaco ci consegna un documento farlocco spacciandolo per vero? A questo punto non si vuole pensar male ma sembra essere lecito pensare che vi siano delle cose che non si devono dire o non possono essere dette. E non è la prima volta, per chi pretende la trasparenza altrui tutti i giorni ma per la propria basta una volta alla settimana… Ci vediamo al prossimo Consiglio Comunale.
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