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IVREA. Dopo il consiglio comunale di luglio, dal bipolarismo al gioco delle tre carte

Lunedi 24 Luglio si è ritornati in Consiglio Comunale dopo una sosta di oltre due mesi. Qualche Cittadino ottimista, considerato l’ampio spazio temporale trascorso dall’ultimo impegno consiliare, potrebbe ipotizzare che non saranno per conseguenza mancati svariati argomenti di rilievo da dibattere animatamente, sino a tirare le due di notte.

Altra considerazione che potrebbe essersi rigirata nella testa del Cittadino attento alle cose di casa Sua, potrebbe essere quella che, andando ormai rapidamente ad esaurimento il tempo del secondo mandato del Sindaco Della Pepa sostenuto dal PD, l’Esecutivo si sia “dato una mossa” impegnando nel promuovere quanto ancora amministrativamente possibile per chiudere positivamente o quantomeno meno negativamente questi anni caratterizzati da una penalizzante disputa interna al partito e da una deprimente “intraprendenza zero”.

Mi dispiace per Loro. Sbagliato. Niente di tutto questo. All’ordine del giorno solo una serie di ratifiche, approvazioni e revisioni all’insegna dell’assoluta ordinaria amministrazione. Se qualcuno ancora si ricordava del “Volare Alto” citato dal Sindaco al momento della sua Restaurazione, se lo dimentichi, era solo un “pour parler”, niente di impegnativo. Ancora più patetica la prima parte del medesimo ordine che rivede comparire, dopo una assenza degna di un numero ritardatario del gioco del Lotto, la voce “Interpellanze”, sospesa per regolamento nei Consigli dedicati ai Bilanci.

Lascio immaginare con quale stato d’animo, con quale soddisfazione, un Consigliere di minoranza può vedere dibattuta a fine Luglio una sua richiesta presentata addirittura il 7 febbraio, come accadrà per l’interpellanza dal titolo “Facciamo sopravvivere il gattile di Ivrea” o per quella riferita all’inconsueto “Costo strisce pedonali nuovo Poliambulatorio”, entrambe condivise dalla LISTA DEI CITTADINI con quella di VIVIAMO IVREA, e proposte dai rispettivi capigruppo. Scrivendo questo editoriale un paio di giorni prima della data di convocazione, non mi azzardo infine in previsioni sulla possibilità di discussione di una Mozione Urgente che chiede al Sindaco di provvedere immediatamente ad ottemperare ai termini di legge in relazione all’assenza del “Certificato Prevenzione Incendi” previsto per l’edificio comunale della Biblioteca. Circostanza che ci è stata confermata dagli stessi funzionari comunali con una comunicazione del 13 Luglio 2017, a seguito di richiesta avanzata il 13 Giugno 2017.  Dopo tutto il recente castello per aria di fumose intenzioni a realizzare “cantieri delle idee” e “poli della cultura” espresso in perfetta sinergia da Amministrazione e Fondazione Guelpa, poi si scivola clamorosamente sulla buccia di banana di una formalità mica da ridere (basta vedere gli effetti di un modesto incendio nella Scuola Media di Banchette) per un edificio zeppo di un materiale facilmente incendiabile come la carta con cui sono generati i libri.

Manco a dirlo le Liste Civiche sopracitate hanno “perso il loro tempo” nel segnalare, con emendamenti ai Bilanci 2016 e 2017, l’opportunità di aggiornare tutta la rispondenza alle conformità previste dalla legge per gli edifici a destinazione pubblica di proprietà comunale. Scritti e parole al vento. Questo Consiglio Comunale prevacanziero vanta anche una certa rilevanza perché segna un punto di passaggio che immetterà, con la ripresa dell’attività a Settembre, nel pieno della bagarre preelettorale di due tipi, comunale e nazionale. Perché non fare qualche considerazione in merito?

Lo spunto può venire dalle recenti elezioni amministrative 2017, ma anche dalla farsa sulla legge elettorale e la possibilità o meno di avviarci a elezioni politiche anticipate. Nelle Elezioni Amministrative dell’11 giugno il Movimento 5 Stelle è uscito sconfitto, il PD ha registrato una flessione, il centrodestra, unito virtualmente malgrado le incompatibilità tra le sue componenti, ha incredibilmente registrato una avanzata, pur esibendo tra le proprie file le riserve delle riserve. Comporre in un’alleanza stabile i centristi favorevoli all’euro con la Lega Nord che ha fatto dell’antieuropeismo la sua bandiera sembrerebbe quasi impossibile. Quasi nel contempo è avvenuto il naufragio della nuova legge elettorale che aveva come obiettivo quello di eliminare i partiti cespuglio e di generare un governo di coalizione.

Salvo sorprese e non si quando, si andrà a votare con il proporzionale puro del Consultellum, che consegnerebbe il Paese a un tripolarismo da paralisi e ingovernabilità, un gioco delle tre carte per elettori ingenui ancora convinti che gli attuali partiti ( i partiti veri servirebbero, eccome, ma non questi)  possano rappresentarli decentemente. La prova del nove di quella che può essere un semplice punto di vista soggettivo, sta nell’assenteismo dal voto che ha ormai superato la metà degli elettori complessivi.

Non mi vorrei trovare nei panni di quel povero elettore che deve assegnare un voto dovendo scegliere tra il PD, volto più che altro ad evitare ulteriori disfatte di un partito dato ormai in calo e solo al 28%, un centro destra del cartonato Berlusconi, e dei Lepeniani Salvini e Meloni ed un M5S che ha rilevato il vero volto, abile a cavalcare qualsiasi protesta demagogica, ma latitante non appena si deve operare in concreto. Per la nostra Ivrea, le vicende nazionali rischiano di bloccare ancora per molto tempo quei contatti e quelle trattative in ambito locale che sono invece fondamentali per costruire una proposta elettorale degna di tale nome e in grado di smuovere i già scarsi interessi di Cittadini ormai disillusi che si possa mettere in atto quel rilancio della Città che sarebbe più che indispensabile.

La situazione di partenza sembra, malgrado tutto, sufficientemente chiara. Da una parte il Pd, che si risolverà in casa i propri problemi con vere o finte primarie, ripartizioni scientifiche del potere ed eventuali liquidazione con adeguata promozione dei rappresentanti in disgrazia. Dall’altra il Movimento5Stelle che pare assurdamente chiudersi dietro una sorta di muraglia cinese che gli impedisce di valutare opportunamente le varie situazioni e distinguere quelle che possono effettivamente generare solo delle ammucchiate senza futuro da quelle che invece determinerebbero una svolta innovativa e utile al Territorio, il Centrodestra che a Ivrea mi pare mancante al momento di due gambe su tre, ed infine le Liste Civiche. Quelle Liste Civiche che in questi anni non solo hanno costituito un continuo pungolo per un Esecutivo fortemente anemico, ma si sono pure tolte la soddisfazione di “far passare” in Consiglio e non solo, alcuni aspetti contenuti nel loro programma elettorale. Speriamo che le vacanze portino a tutti un buon consiglio. 

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