Cerca

IVREA. Città vecchia...!? C’è chi dice sì al “Rave”

IVREA. Città vecchia...!? C’è chi dice sì al “Rave”

Rave Party

L’occasione per discutere (e pure tanto) della città che si vorrebbe è arrivata con i due rave party sulla Dora Baltea. Da un parte quelli che “la notte è fatta per dormire”, dall’altra quelli che “meno male che i giovani si divertono ancora...”. Su alcuni gruppi Facebook -  e non poteva essere altrimenti -  le due fazioni si sono scontrate per giorni e giorni, non lasciando nulla di intentato e, soprattutto, con un finale a sorpresa: la sconcertante vittoria (sconcertante si fa per dire) dei fans della movida e di chi non ha per niente apprezzato la rincorsa dei vigili urbani e dei carabinieri all’identificazione dei 300 giovani.

La verità?

La verità è che ci si lamenta delle poche iniziative messe in pista, questa estate, dall’amministrazione comunale, cioè dall’assessore Andrea Benedino e dall’assessore Giovanna Strobbia.

E si vorrebbe più musica in centro. Più mercatini. E poi i negozi aperti la sera e tanta gente in giro per le strade.

Insomma, in poche parole, c’è chi sogna la movida, magari non proprio uguale a quella del “quadrilatero” a Torino, ma qualcosa che gli somigli. Un po’ come a Rivarolo o come a Chivasso.

E invece? Invece sotto le rosse torri, ad una certa ora, sembra che scatti il coprifuoco, con il silenzio che avvolge ogni cosa, salvo i brusii delle macchine in strada.

Inutile star lì ad elencare le tante iniziative che pure ci sono, a cominciare dal Carnevale passando per San Savino e Ivreaestate, gli incontri di Officine H e le tante programmazioni dello Zac, anche perchè d’estate è vero che c’è un po’ poco.

Tutta colpa, sostengono in tanti, di una città di pensionati Olivetti che ha perso la voglia di divertirsi e la sera preferisce addormentarsi davanti al televisore, sempre che siano in città e non invece in   vacanza in montagna o al mare, magari nella seconda casa di proprietà.

La verità? La verità è che ci vorrebbe qualcosa di più. E ci vorrebbe anche per  dar seguito all’impegno sul turismo, per il momento solo finanziario (tanto paga la Fondazione Guelpa) che da anni vede in prima fila sindaco e assessori. Dal progetto Unesco per una Città industriale del XX° secolo, alle visioni sull’utilizzo del castello, passando dal lago Sirio e dall’anfiteatro.

Solo che un conto è aprire il libro dei sogni, altro paio di maniche è realizzarli.

Ma si finisce sempre lì. “Perchè i bar sono sempre chiusi la sera?

Altra domanda... Sarebbero aperti se ci fosse una clientela per le strade, che in verità non c’è?

E poi il dubbio amletico: la domanda crea l’offerta o l’esatto contrario?

Nel dubbio meglio stare fermi o andare alla ricerca di una soluzione?

Ecco, diciamo che ci vorrebbero delle idee e ne basterebbero un paio. Ma ci vorrebbe anche un’amministrazione comunale diversa, più giovane e più coraggiosa per realizzarle.

Perchè da sempre a vincere è la novità ed in giro per il mondo solo le città “illuminate”, piccole o grandi che siano, sono riuscite nell’intento.

Basterebbe cominciare con il non piangersi addosso per un passato che c’è stato, e pure glorioso, ma è del tutto evidente che non potrà mai più ritornare.

Da dove comincaire? Su Facebook il primo suggerimento: dai moscerini. Pare un po’ a tutti che quest’anno ce ne siano molti di più degli anni addietro. Ecco. I moscerini impediscono il passeggio e lo struscio. L’impressione è che  l’Amministrazione comunale, su questo fronte non abbia fatto abbastanza.

Si aggiungono un paio di episodi, che certo non invogliano a fare business o ad aprire una saracinesca e tra questi la chiusura di alcuni bar “per schiamazzi”.

Che si sia un po’ esagerato...?

Forse sì!

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori