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25 Luglio 2017 - 15:39
Rave Party
L’occasione per discutere (e pure tanto) della città che si vorrebbe è arrivata con i due rave party sulla Dora Baltea. Da un parte quelli che “la notte è fatta per dormire”, dall’altra quelli che “meno male che i giovani si divertono ancora...”. Su alcuni gruppi Facebook - e non poteva essere altrimenti - le due fazioni si sono scontrate per giorni e giorni, non lasciando nulla di intentato e, soprattutto, con un finale a sorpresa: la sconcertante vittoria (sconcertante si fa per dire) dei fans della movida e di chi non ha per niente apprezzato la rincorsa dei vigili urbani e dei carabinieri all’identificazione dei 300 giovani.
La verità?
La verità è che ci si lamenta delle poche iniziative messe in pista, questa estate, dall’amministrazione comunale, cioè dall’assessore Andrea Benedino e dall’assessore Giovanna Strobbia.
E si vorrebbe più musica in centro. Più mercatini. E poi i negozi aperti la sera e tanta gente in giro per le strade.
Insomma, in poche parole, c’è chi sogna la movida, magari non proprio uguale a quella del “quadrilatero” a Torino, ma qualcosa che gli somigli. Un po’ come a Rivarolo o come a Chivasso.
E invece? Invece sotto le rosse torri, ad una certa ora, sembra che scatti il coprifuoco, con il silenzio che avvolge ogni cosa, salvo i brusii delle macchine in strada.
Inutile star lì ad elencare le tante iniziative che pure ci sono, a cominciare dal Carnevale passando per San Savino e Ivreaestate, gli incontri di Officine H e le tante programmazioni dello Zac, anche perchè d’estate è vero che c’è un po’ poco.
Tutta colpa, sostengono in tanti, di una città di pensionati Olivetti che ha perso la voglia di divertirsi e la sera preferisce addormentarsi davanti al televisore, sempre che siano in città e non invece in vacanza in montagna o al mare, magari nella seconda casa di proprietà.
La verità? La verità è che ci vorrebbe qualcosa di più. E ci vorrebbe anche per dar seguito all’impegno sul turismo, per il momento solo finanziario (tanto paga la Fondazione Guelpa) che da anni vede in prima fila sindaco e assessori. Dal progetto Unesco per una Città industriale del XX° secolo, alle visioni sull’utilizzo del castello, passando dal lago Sirio e dall’anfiteatro.
Solo che un conto è aprire il libro dei sogni, altro paio di maniche è realizzarli.
Ma si finisce sempre lì. “Perchè i bar sono sempre chiusi la sera?”
Altra domanda... Sarebbero aperti se ci fosse una clientela per le strade, che in verità non c’è?
E poi il dubbio amletico: la domanda crea l’offerta o l’esatto contrario?
Nel dubbio meglio stare fermi o andare alla ricerca di una soluzione?
Ecco, diciamo che ci vorrebbero delle idee e ne basterebbero un paio. Ma ci vorrebbe anche un’amministrazione comunale diversa, più giovane e più coraggiosa per realizzarle.
Perchè da sempre a vincere è la novità ed in giro per il mondo solo le città “illuminate”, piccole o grandi che siano, sono riuscite nell’intento.
Basterebbe cominciare con il non piangersi addosso per un passato che c’è stato, e pure glorioso, ma è del tutto evidente che non potrà mai più ritornare.
Da dove comincaire? Su Facebook il primo suggerimento: dai moscerini. Pare un po’ a tutti che quest’anno ce ne siano molti di più degli anni addietro. Ecco. I moscerini impediscono il passeggio e lo struscio. L’impressione è che l’Amministrazione comunale, su questo fronte non abbia fatto abbastanza.
Si aggiungono un paio di episodi, che certo non invogliano a fare business o ad aprire una saracinesca e tra questi la chiusura di alcuni bar “per schiamazzi”.
Che si sia un po’ esagerato...?
Forse sì!
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