E’ la storia di una donna in rinascita. Che quando ce la fa “spacca” letteralmente il mondo. E’ la storia di Penelope, ma potrebbe essere anche quella di Mary, o Paola o Laura. Ha deciso di partire per non tornare mai più. Vuol lasciare una vita fatta di violenze e di abusi osceni alla ricerca della libertà. Quella vera. “Non ha più lacrime e ora chiede al destino un sorriso chiuso in un sogno la sera”, diceva una canzone. Ma Penelope è forte e ce la fa. Sulla sua strada incontra persone buone. Come Lina Borghesio, dell’associazione Punto a Capo. L’accolgono in una piccola casa, in via del cavalcavia. La chiamano “Casa di via Domani” e forse c’è un perchè. E’ il centro antiviolenza di Chivasso, che si occupa di offrire un sostegno alle donne vittime di abusi sessuali, di violenza domestica, di maltrattamenti. Aiutano Penelope a curare le ferite dell’anima e quelle del corpo. Le offrono un sostegno psicologico, medico e pure legale. Inizia un percorso di inserimento sociale e anche lavorativo. La strada della rinascita. Oggi Penelope è felice. Ha ripreso in mano la sua vita. E’ diventata un’attrice. Grazie ad un progetto nato in collaborazione con Teatro a Canone, di Luca Vonella, recita in uno spettacolo sulla falsa riga degli artisti di strada. Lo fa insieme ad altre donne che come lei hanno subito violenze da padri, compagni, fidanzati o sconosciuti. Portano in giro la loro voce per evitare che ricapiti ancora. Si fanno chiamare “Il clan delle cicatrici”. E adesso devono partire sul serio. Il Comune di Santa di Teresa di Gallura, in Sardegna, le ha invitate a partecipare al “Gallura Bukers Festival”, una delle più importanti e rinomate kermesse dedicate ai migliori artisti di strada provenienti da tutto il mondo. Sono state scelte dopo un’accurata selezione. A raccontarci il progetto è Lina Borghesio, presidente di Punto a Capo. “Il clan delle cicatrici - racconta - è nato all’interno di un progetto teatrale organizzato insieme a Teatro a Canone”. “L’obiettivo - continua - era quello di far recuperare alle donne la loro identità perduta attraverso il teatro”. Perchè lo spettacolo messo in scena è solamente la punta dell’iceberg di un lavoro più grande. “Siamo partiti da un laboratorio che ha messo in gioco il corpo e l’espressività. Le donne hanno fatto amicizia tra di loro. Da questo sono nati momenti di condivisione, in cui ognuna ha raccontato le proprie vicende. E non è facile”. Dalle loro storie è nato uno spettacolo teatrale. “Lo abbiamo portato in giro. Siamo stati in tantissime città della provincia e non solo”. Poi è arrivata la telefonata dalla Sardegna. Il problema è che Penelope è un po’ povera. I soldi per pagarsi il biglietto del viaggio non ce l’ha... “Abbiamo deciso - dice Borghesio - di organizzare una raccolta fondi per pagare il viaggio alle donne protagoniste dello spettacolo”. L’iniziativa è stata chiamata “Penelope vuole partire...”. Il 13 maggio, alle 18, a “Casa di via Domani” si terrà un apericena di beneficienza. Ma non sarà un apericena “normale”. “Oltre al buffet ed all’animazione che ci saranno, chiediamo a tutti i nostri ospiti di presentarsi all’evento con un fazzoletto o tovagliolo bianco”. Per partecipare è necessario prenotare al numero 011 911 14 56. Il costo è di 15 euro. “Per noi è un evento piuttosto importante e confidiamo nella bontà dei chivassesi”. E chissà che “Penelope vuole partire...” non diventi un appuntamento annuale...
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