Giovanni Oggero con la moglie, al Carnevale del 1991
I cavagnolesi di più lunga memoria se lo ricorderanno con i “ciabòt” ai piedi, il gilet indossato, il sorriso in viso ad ogni uscita. Che fosse il Carnevale di Cavagnolo o quello dei paesi vicini. Giovanni Oggero per molti cavagnolesi di oggi, bambini e ragazzi di ieri, era il “Campagnin”. Con la moglie Angela, la storica “Campagnina”, ha indossato per dieci anni, ininterrottamente, i panni del personaggio maschile principale del Carnevale cavagnolese. Ma non solo. Volontario da sempre della Pro loco, era per tutti il “cantiniere” alle feste patronali, a quelle delle borgate e delle frazioni. Giovanni Oggero è mancato mercoledì all’età di 89 anni nella sua casa di via Montechiaro 10, dove è nato, ha vissuto e si è spento, in serenità. Ex dipendente Iveco, in pensione dal 1983, lascia, oltre alla moglie Angela, presidente della sezione Aido cavagnolese e anche lei attivissima volontaria della Pro loco, il figlio Mauro, attuale vice sindaco nella Giunta di Mario Corsato, la nuora Paola, i nipoti Monica, Davide con Deborah e il cognato Luigi. Ma lascia, soprattutto, una comunità che gli ha sempre voluto un gran bene. “Con la scomparsa di Giovanni Oggero un altro pezzo di storia del nostro paese ci lascia - commentava, su facebook, la scorsa settimana, il sindaco Mario Corsato -. Giovanni è stato una persona particolare, ricordo quando in qualità di Presidente della Pro Cavagnolo chiesi a lui e ad Angela di interpretare le maschere di Cavagnolo ‘Campagnin e Campagnina’. Accettò subito con entusiasmo e fu un successo. Giovanni e Angela furono per anni i rappresentanti del nostro Comune portando per il Piemonte i nostri colori e le nostre tradizioni. La loro simpatia e la loro disponibilità hanno portato a Cavagnolo maschere provenienti da tutto il Piemonte. Grazie Giovanni per il tuo impegno in favore del Comune che consideravi anche tuo: sono orgoglioso di averti conosciuto e di avere lavorato con te. Ciao Giovanni riposa in pace”. “E’ stato un grande volontario - lo ricorda Roberto Sesia, presidente della Pro loco, che durante i funerali celebrati venerdì ha speso parole toccanti in memoria di Oggero -. Quando faceva il ‘cantiniere’ era sempre gentile e sorridente, ma sapeva anche essere duro e intransigente con chi voleva fare il furbo... Mi ricordo ancora la prima volta che lo portammo a Castagneto Po per vedere un’incoronazione di una festa di carnevale: stavamo cercando di convincerlo a fare il Campagnin, quando tornammo a casa lui mi disse. ‘Sei matto se ti aspetti che io faccia una cosa del genere...’. E invece. Piano piano è entrato nella parte e poi, negli anni, tutti hanno imparato a conoscerlo e ad apprezzarlo. Era uno spettacolo vederlo ballare alle feste con i suoi ciabòt ai piedi. Adesso Giovanni potrà sfilare da qualche altra parte, insieme ai Campagnin che se ne sono già andati come Antonio Reviglio, Angelo Triberti, Ines Gili e Lorenzo Sesia”. Anche le associazioni del paese si sono unite nel ricordo. “Il direttivo dell’Aido ti ricorda con grande affetto, caro Giovanni - scrivono dall’associazione -. Tu che hai sempre messo a disposizione la tua casa perché, in mancanza di una sede, potessimo svolgere le nostre riunioni. Prima del commiato, ti preoccupavi che non ce ne andassimo senza aver bevuto un buon bicchiere di vino (un tempo di tua produzione) ed aver gustato i dolci che Angela, con tanta cura, aveva preparato”. “Siamo certi che anche nelle prossime assemblee la tua presenza silenziosa e discreta si farà sentire - concludono i volontari Aido -. Magari potrai anche darci qualche dritta per poter svolgere al meglio il nostro compito”. La famiglia Oggero ringrazia “tutta la popolazione, amici e parenti che si sono ricordati di Giovanni e che hanno presenziato alla funzione, Don Desirè, il dottor Ninotta per le cure prestate e tutte le associazioni locali (Avis, Aido, Pro loco) vicine in questo momento”.
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