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CASALBORGONE. I “pacchi” di Natale li porta Cavallero...

CASALBORGONE. I “pacchi” di Natale li porta Cavallero...

Il sindaco di Casalborgone, Francesco Cavallero

Cosa può fare Francesco Cavallero in vista delle festività natalizie se non preparare “pacchi” per i casalborgonesi? Il primo “pacco regalo” arriva dal sindaco e dalla sua Giunta. Si tratta dell’area camper, il bikefoyer e l’area pic nic di Casalborgone. Ebbene sì, avete capito bene! 

Il progetto pubblicato in allegato alla delibera  di Giunta comunale 112/2016 prevede la realizzazione, in piazza Gaiato, di due piazzole per i camper, tre tavoli per il pic-nic e la trasformazione di quelli che dovevano essere gli spogliatoi per gli impianti sportivi in “bikefoyer”: sarebbe stato troppo banale chiamarlo punto di riparazione biciclette, ma tant’è. 

Sarebbe anche interessante capire chi ci sarà a riparare le biciclette e chi lo pagherà. Il tutto è ideato e progettato, tanto per cambiare, dal solito geologo Paolo Sassone. Quello che salta subito agli occhi, nel guardare il progetto, è che è prevista la fontanella, la colonnina per l’alimentazione elettrica, ma non sono previsti servizi igienici e nemmeno il punto di scarico delle acque reflue. La normativa per le aree di sosta attrezzate camper prevede quattro tipologie, più una quinta, l’agricampeggio. Devono garantire il carico di acqua potabile e lo scarico delle acque reflue e, possibilmente, essere in uno spazio pianeggiante, ben illuminato, segnalato e meglio se provvisto di raccolta rifiuti e prese di corrente. Le dimensioni sono variabili, dai 700 metri quadrati in su. Di tutti questi requisiti obbligatori, il progetto prevede solo il punto di carico acqua potabile. Evidentemente  la Giunta comunale pensa che i pochi camminatori che verranno a Casalborgone in camper per avventurarsi nei boschi non avranno certo bisogno di utilizzare i servizi igienici nè tantomeno di lavarsi: a loro basta un tavolino da pic-nic visto che a Casalborgone non spenderanno nemmeno un euro per un caffè. Se questo progetto sarà realizzato, gli unici camper che vedremo parcheggiati saranno quelli dei nomadi, che troveranno piazza Gaiato una location ideale, energia elettrica e acqua gratis... Per i servizi igienici è sufficiente il prato e inoltre, per loro, è anche comodo per recuperare metalli in occasione della raccolta degli ingombranti. L’incarico di progettazione, affidato dal Comune di Casalborgone al geologo Paolo Sassone fa parte del progetto “dal Po al Monferrato. L’anello dei boschi e del romanico”. 

Sapete quanto danaro pubblico sarà investito in questo progetto? Circa 300.000 euro, di cui circa 30.000 solo di progettazione ed altrettanti per gli interventi di piazza Gaiato. Ma le sorprese per i Casalborgonesi non sono finite.  

Con un Consiglio comunale straordinario, convocato con estrema urgenza per il 20 dicembre alle ore 18, il sindaco Cavallero e tutto il Consiglio comunale stanno preparando il secondo “pacco”: l’approvazione dell’atto costitutivo dell’associazione del Distretto Paleontologico Astigiano. 

Ma di cosa si tratta? Di un idea del direttore dell’Ente di Gestione delle aree protette dell’Astigiano. Il progetto prevede la realizzazione di un’area protetta, comprendente i geositi, che sul territorio consentono una visione diretta dei fossili. Nell’Astigiano ne sono stati censiti una cinquantina. Ad Asti il direttore dell’Ente ha dichiarato: “Gli affioramenti fossiliferi  sono equiparati agli scavi archeologici, mentre altri geositi possono essere usati per le attività didattiche”. Ci si chiede cosa c’entra Casalborgone in questo “distretto”, unico Comune aderente non dell’Astigiano e quali reperti paeleontologici esistono sul nostro territorio se non si considerano come reperti fossili gli scheletri negli armadi di qualcuno. 

Ma perchè questa scelta? A questo non è difficile rispondere, visto che il direttore dell’Ente di Gestione delle aree protette dell’Astigiano è il casalborgonese Graziano Delmastro, marito della bibliotecaria di Casalborgone Paola Berzanti, già consigliera di minoranza dal 2009 al 2011, insieme a Francesco Cavallero, Gianna Pentenero e il fido Fabrizio Conrado

Delmastro, quando era direttore dell’Ente parco della collina Torinese, si adoperò affinche il Comune di Casalborgone, con sindaco Gianna Pentenero aderisse al progetto “Corona Verde”. Azione che portò in seguito alla costituzione del SIC del Bosc Grand. Fu sempre lui a stipulare l’accordo, con l’amministrazione Franca Chiapino, per la trasformazione in bosco da seme del “Bosco delle quaglie” di proprietà comunale, che nell’occasione, fu affidato all’Ente parco, unico soggetto  a trarne dei benefici. 

Dal 2012 Delmastro è passato all’Ente di Gestione dell’Astigiano e per giustificare l’esistenza di un ente tanto inutile quanto costoso - 101.000 euro all’anno solo per pagare il direttore - si è inventato questo progetto. Ora però deve anche riuscire a reperire risorse economiche. La  strada più sempice è il coinvolgimento del maggior numero di Comuni per ottenere le risorse necessarie. Anche questa volta, a Delmastro, è bastato ricorrere ai soliti compagni di merende e passeggiate: Francesco Cavallero, Franca Chiapino e Paolo Sassone, sempre pronto ad assumere incarchi professionali, e il gioco è fatto. Intanto quando i casalborgonesi si accorgeranno che il tutto serve solo a creare una nuova area protetta con tanto di vincoli per i proprietari sarà tardi. Così a Casalborgone oltre Ostelino con l’Ente di gestione della collina torinese, avremo anche Delmastro, con quello dell’Astigiano. A questo punto c’è solo da augurare ai casalborgonesi che questo sia l’ultimo panettone che Cavallero e company consumano a spese dei cittadini, considerato che in primavera si andrà ad eleggere la nuova amministrazione comunale. C’è da augurarsi che i prossimi amministratori diano un segnale di discontinuità troncando, una volta per tutte, questa sequela ultrentennale di abusi e prevaricazioni continue in danno dei cittadini.

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