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GROSSO. Nella puzza per un mese.

Formalmente la situazione dovrebbe essere risolta entro il 17 gennaio”. Così ha detto Giorgio Perello, direttore del SIA, Società Igene Ambientale, all’incontro che si è svolto sabato mattina scorso alla discarica di Vauda Grande di Grosso dove il sindaco di Nole, Luca Bertino, ha invitato tutti i cittadini per confrontarsi sulla puzza irrespirabile che da giorni domina nell’aria. Il motivo? L’inceneritore del Gerbido ha un guasto, causato da delle tracce di mercurio presenti nella spazzatura, e da allora i rifiuti sono smistati nelle varie discariche della provincia. Quindi se prima arrivavano 60 tonnellate al giorno, ora la quantità è decuplicata e le tonnellate conferite quotidianamente sono diventate 600. Arrivano camion pieni di pattume da Faenza (provincia di Ravenna) col corriere Meandri, o da Bergamo con la ditta di trasporti Gualdo Alessio. Il disagio è innegabile, l’odore ha cominciato a molestare. A qualcuno prende alla gola, ad altri causa anche nausea. “Basta, sono trentacinque anni che conviviamo con questa discarica”: ha urlato esausta una cittadina. Ma in questo caso nemmeno i primi cittadini dei Comuni di Grosso e di Nole, toccati dal disagio, possono fare granché perché la quantità di rifiuti che arriva in discarica è stata decisa dal Nuovo Piano d’Ambito, di competenza provinciale. “I tecnici hanno riferito che faranno di tutto per risolvere la situazione entro la fine dell’anno”, ha provato a convincere Perello. E intanto a chi era presente all’incontro non è sfuggito proprio nulla. Nè che i Comuni prendono le compensazioni per respirare un tale fetore, né che tutta questa quantità di rifiuti va a colmare le vasche a disposizione nella discarica di Grosso, che dovrebbero esaurirsi nel 2020. “A noi quello che più sta a cuore è la salute della gente”, ha detto Bertino. Ed in effetti, almeno per il momento, le esalazioni non dovrebbero essere nocive per la salute dei cittadini. Tutto ciò che arriva è costantemente controllato dall’ARPA, dalla Città Metropolitana e dalla Guardia di Finanza e fin’ora sono arrivati ‘soltanto’ rifiuti solidi urbani e non tossisco-nocivi. “Quando finirà lo spazio della discarica cosa farete? Ne volete costruire un’altra?”, ha chiesto infuriato un altro cittadino. “Oramai il secondo lotto è quasi colmo - ha chiesto Andrea Pautrè, consigliere di minoranza presente tra il pubblico - che cosa accadrà in futuro?”. A quanto pare in programma non è previsto un ampliamento della discarica. In ogni caso, stando alle condizioni attuali, la discarica potrebbe esaurire la sua capienza coi primi mesi del 2017 e tra i residenti c’è chi pensa già a trasferirsi altrove. “Ora che è inverno e teniamo tutti le finestre chiuse possiamo resistere, ma ci pensate d’estate?”, ha detto un residente. Prima di Natale a Nole si terrà un incontro con i cittadini per tenerli al corrente degli sviluppi del problema . Anche perché molti di quelli presenti sabato mattina non sono stati per niente soddisfatti delle risposte ricevute all’incontro. Qualcuno, allontanandosi dalla sede del consorzio, ha commentato ad alta voce: “Che schifo!”. E intanto molti residenti sanno già cosa regalarsi a Natale: deodoranti per ambiente, vaporizzatori aromatizzati e incensini profumati.
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